Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Camplone: "Dimostriamo che Potenza è stato un caso isolato. Qui si vive un po' di ricordi..."

Nella conferenza stampa alla vigilia di Catania-Viterbese, il mister Andrea Camplone ha parlato della sfida e non solo: "Non ho parlato perché avevo preso un impegno già molto prima e non potevo perdere l'ultimo mezzo disponibile per andare via. Sulla partita si sono dette tante cose, e scritte anche cose non vere. Sono rimasto male perché ho avuto sempre buoni rapporti con La Stampa. Della partita non ce nulla da salvare, se nessuno ha dato qualcosa significa che si e sbagliata la partita e la colpa è tutta mia. Leggevo che la Viterbese ha qualche defezione come noi del resto. È una squadra simile al potenza, mi auguro che vengano a giocare calcio però sta a noi dimostrare che è stata solo una battuta d'arresto, che non ci siamo dimenticati come si gioca. Abbiano privato tante soluzioni per sopperire alle assenze. Abbiamo provato Llama, Mazzarani è recuperato e abbiamo pure Distefano. Abbiamo ancora un po' di tempo e vedremo se riusciremo a recuperare qualcosa. Non mi soffermo su un giocatore, giovedì abbiamo giocato ma in quel giorno la squadra è molto carica di lavoro e quindi non può essere brillante. Al 100% fuori solo Sarno. Noi studiamo un po' tutto, la Viterbese è una squadra che gioca a 5 e sfrutta i nostri errori. Sara importante non sbagliare la prima giocata e attaccare sulla fascia in cui avremo più giocatori. Ripeto che di Potenza non c'è nulla da salvare, non mi posso attaccare sugli specchi e sono un tipo diretto. Abbiamo lavorato sui tantissimi errori fatti, non c'è spiraglio su quella partita, dobbiamo azzerarla. Io non faccio il direttore, quindi non so che disponibilità ha la società. Io credo di aver un gruppo valido, che ha bisogno di credere in se stesso. Anche le sconfitte ti fanno crescere e ti aprono gli occhi, io non mi esalto nella vittoria e non mi deprimo nella sconfitta. Sono convinto che possiamo fare un grandissimo campionato se mettiamo le qualità in campo: se lo facciamo diventiamo devastanti, se diventiamo leziosi e molli le possiamo prendere anche dal Giarre. Abbiamo lavorato e ci apprestiamo a far capire che la lezione è stata appresa contro un avversario difficile. Su questo genere di black out non ti posso rispondere perché non c'ero e non so cosa chiedeva l'allenatore ai ragazzi. Io pretendo che si vada sempre a prendere l'avversario. Io pretendo che si giochi sempre palla a terra. Lo so che Catania è una piazza importante, ma non è che non ho allenato in posti meno importanti. So che si vive un po' di ricordi qua, e secondo me è sbagliato perché gli anni passano, gli anni sono tutti diversi e attualmente si è in C dove bisogna picchiare e correre.