Le scelte di Toscano: costanza e poche variazioni tattiche

La scorsa settimana abbiamo sottolineato la capacità del Catania di Toscano di vincere le partite puntando sui cambi a gara in corso quasi unicamente ruolo per ruolo, ma a Casarano questa strategia non ha portato i frutti sperati. Analizziamo dunque adesso le scelte di Toscano sia dal primo minuto che a gara in corso per capire quale sia stata la veste tattica dei rossazzurri in queste 14 partite e come si sia cercato di intervenire. Nelle scelte dal primo minuto la parola d'ordine è costanza, visto che in tutte le gare disputate gli etnei si sono presentati sempre con il 3-4-2-1 sfruttando la vasta batteria di trequartisti e dovendo fare i conti con le forze ridotte in mediana.

Diverso il discorso invece per quanto riguarda i tentativi di cambiamento a gara in corso. Toscano ha cercato di cambiare volto alla sua squadra passando in 3 circostanze al 3-5-2, utilizzando Rolfini da seconda punta contro Benevento, Casertana e Casarano, anche se in quest'ultimo caso inizialmente la posizione del numero nove è apparsa a metà strada tra trequartista di centro-destra e, appunto, seconda punta. Nella valutazione del 3-5-2 può essere inserita anche la posizione di Lunetta che soprattutto contro il Giugliano ha spesso agito più vicino alla prima punta. Un'altra minima variazione è arrivata nel momento più complicato di questo avvio di stagione del Catania quando il tecnico calabrese ha disposto la sua squadra in determinati frangenti con un 4-4-2 che ha chiesto un sacrificio sulla destra prima a Jimenez (Sorrento) e poi a Lunetta.

La sostanza è che il Catania cerca di cambiare le gare puntando su uomini nuovi più che su moduli diversi, ma in alcune circostanze, contro difese chiuse e in una situazione di svantaggio, tutto ciò potrebbe non essere bastevole. Ecco perchè comunque sarebbe necessario avere un piano b sotto tutti i punti di vista in un campionato in cui i dettagli ed i piccoli accorgimenti faranno la differenza.