Editoriale: Fradici, felici e rispettosi
Ci sono partite che lasciano un sapore particolare. Vittorie come quella firmata da Cicconi in pieno recupero contro (guarda caso) la Salernitana; rimonte come quella del Catania di Marino contro il Vicenza grazie all'eurogol di Russo o pareggi preziosi come quello di Genoa nel 2005 grazie ad un incredibile Pantanelli. La sfida vinta contro l'Atalanta U23 rientra pienamente in questo gruppo di gare che probabilmente non saranno le più memorabili delle rispettive annate, ma che hanno contribuito in maniera sostanziale al raggiungimento del traguardo finale. Sale, corna e scongiuri a parte, non sappiamo se in aprile effettivamente il Catania potrà sorridere più delle concorrenti, ma ciò che è certo è che i contorni climatici e la natura stoica della prestazione offerta nel pomeriggio vissuto al Massimino rendono il 2-0 un momento epico nell'annata rossazzurra.
Come dice Velasco, il percorso vincente si crea dando vita a piccoli obbiettivi realisticamente raggiungibili, e facendo un bilancio di questo inizio di anno si può dire che il Catania di obiettivi di piccolo e medio termine ne ha raggiunti diversi. Il primo è stato l'avvio impetuoso per dare un segnale al campionato con le vittorie roboanti delle prime giornate. Il secondo, probabilmente, il più complicato è stato rappresentato dal superamento con tenacia e pervicacia dei momenti difficili iniziati a ridosso della trasferta di Cosenza. Le voci circolanti riguardo ad uno spogliatoio spaccato e i tanti infortuni che hanno condizionato rotazioni e scelte ponendo Toscano in costante emergenza sono stati superati con una solidità ed una consapevolezza che solamente i gruppi granitici riescono a mettere in campo. Infine il terzo obiettivo: chiudere il girone di andata in vetta. Poco importa se soli o in compagnia. Il Catania sta rispettando le attese, pur con comprensibili passi falsi, ma è lì a giocarsela con le sue armi nonostante le difficoltà.
Prima abbiamo accennato al gruppo, concetto inflazionato utilizzato fin troppo spesso come il pistacchio sul pesce. La valutazione di un benedetto “gruppo” si può effettuare solamente a percorso inoltrato, e adesso che siamo giunti alla metà del guado si può concordare con Toscano che la parola chiave della stagione sia unione di intenti. Lo spirito di sacrificio visto anche contro l'Atalanta U23 è stato encomiabile, non soltanto rappresentato dalle scivolate in stile Etnaland di Lunetta e compagni, ma soprattutto da quei ripiegamenti a perdifiato per tamponare una falla su imbucate avversarie avvenute nei primi quindici minuti. Il Catania ha dimostrato ancora una volta dedizione e sacrificio, ed è per questo motivo che questo gruppo deve assolutamente essere rispettato anche in sede di mercato. Pochi colpi ma necessari, senza stravolgere equilibri e quell'armonia che si respira a pieni polmoni. Questo è ciò che ci si aspetta dal mercato, mentre dal campo nel 2026 dovrà arrivare un miglioramento nell'attacco a squadre difensiviste e la costanza di rendimento al Massimino. La base per il successo passa dal rendimento interno che sta asfaltando qualunque record, ma sarà necessario abbinare quel minimo miglioramento senza il quale il percorso potrebbe rendersi impervio, ricordando soprattutto che i due scontri diretti si giocheranno fuori casa. Buon
