Top Player, Di Tacchio: giri giusti sì, adesso spinta caratteriale

Nella partita tra Catania ed Avellino, che nel suo svolgersi nella bella cornice del Massimino ha confermato tante sensazioni della vigilia, emerge un aspetto da non sottovalutare, ma anzi analizzare, perché può essere una chiave dell'immediato futuro. C'era l'idea che da Di Tacchio dipendesse una grossa fetta di torta a disposizione, mangiata però a fasi alterne: vogliamo però concentrarci su quello che oggi al Catania solo l'ex Ascoli può offrire e di cui non si è disposto per 19 partite su 35, i cambi di gioco.
Merce rara nel calcio del 2025, forse perché considerati superati, forse perché nessuno sa più farli: i cambi di gioco invece crediamo possano rappresentare un appiglio nelle difficoltà di una Serie C in cui serve sì tanta intensità ma anche altro. Contro un avversario di grande esperienza Toscano ha voluto prepararla puntando sulla corsia sinistra e la testa alta di Di Tacchio, trovando qualche volta gli spunti giusti nel primo tempo, tra appoggi con i giri giusti e aperture, perdendo però troppo alla distanza al cospetto della furba fame mostrata dai primi in classifica. Bisogno di più condizione fisica? Di altro tempo tutti insieme in settimana perché solo ora stanno tornando tutti dall'infermeria? Questo può saperlo solo un Toscano che però può adesso almeno decidere cosa chiedere ai suoi di cercare in campo. L'esperto mediano un po' interdittore, un po' regista è stato l'emblema di un Catania che male non ha fatto per poco più di un tempo ma può e deve offrire di più con il passare delle partite, tra tempi di gioco, personalità e intensità. La scossa da squadra che vuole dimostrare passa anche da lui. Del resto lo sa lo stesso tecnico quando parla di crescita da mettere in mostra: dice che è difficile spiegare come si è perso ma anche che l'Avellino ha qualcosa in più, con lo sguardo rivolto ai play-off, quando di Avellino ce ne saranno tanti altri. Di Tacchio strappa dunque un sì considerando quanto passato, ma che deve diventare SI' maiuscolo nel processo che intendono seguire i rossazzurri.