Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli: "Non si è in B perché finora si è guardato solo al proprio orticello"

Altre dichiarazioni del tecnico Lucarelli in conferenza, che parla anche di scelte coraggiose da fare: "Finora sono cambiati allenatori, giocatori. Sono cambiate tante situazioni ma alcuni problemi restano, perché negli anni si sono fatti compromessi, si è dovuto aggiustare, si è dovuto fare, si è dovuto chiudere un occhio, a volte due, per proteggere la squadra. Ha funzionato? Siamo in Serie B? No. Ci vuole una scelta coraggiosa, senza guardare in faccia nessuno. Ci sono ragazzi a cui sono anche legato umanamente, ma purtroppo devo fare certe scelte per il bene del Catania. Non posso più lavorare sul singolo, perché nessuno ad oggi ci ha fatto vincere da solo. Se ci sono state difficoltà negli anni è perché si è guardato solo al proprio orticello, messo davanti al Catania, ma a me non sta più bene. Sono anche disposto a farmi mandare via. A certe situazioni, negli anni, avete assistito pure voi, e riguardavano sempre le stesse persone o comunque lo stesso "blocco" quindi io lancio dei messaggi a certi giocatori anche per stimolarli o solleticargli l'orgoglio. Non faccio nomi, ci sono atteggiamenti che negli anni non hanno prodotto, ma da qui al 22 dicembre io ho otto partite e c'è bisogno di tutti. Ognuno ha le proprie chances, Llama per esempio non aveva fatto un minuto con me e l'ho fatto entrare perché mi serviva un saltatore in più. L'importante è che si facciano trovare pronti, vengono pagati per questo: per allenarsi bene e per far sì che prima della partita sia pronto. Altri atteggiamenti di "prima donna" o di egoismo è dimostrato che a Catania non hanno prodotto. Mi riferisco a tutta una serie di persone, abbiamo bisogno di una spada...anche domenica quando arriveremo stanchi contro la Casertana, avremo bisogno di giocatori che usano la spada. Pinto? Purtroppo si è fatto male al naso. E sottolineo purtroppo perché sento tante critiche nei suoi confronti ma Pinto è il giocatore imbattuto del Catania. Con il Bisceglie non c'era e dalla sua parte abbiamo preso gol, con il Bari aveva contro Berra, uno dei migliori prodotti del vivaio dell'Udinese, e l'ha contenuto benissimo. Domenica è uscito Pinto e abbiamo preso gol. Non lo vedo più in difficoltà degli altri, a Catanzaro si è preso tante volte la responsabilità della giocata, in questi momenti è il volere la palla che ti fa giocare bene. Tra l'altro la cosa che mi è piaciuta di più di lui è che si è deviato tutto il naso, è venuto in panchina e mi ha detto che la partita la voleva finire: gli ho detto di no, ma il messaggio è importante. Ci vuole attenzione, per esempio ne primo gol subito si vede un nostro giocatore che guarda per quattro secondi Celiento che gli passa davanti lasciandolo scappare. Giustamente gli altri si guardano e si chiedono da dove sia arrivato, anche secondo me questa è una lettura semplice, ma nei momenti di foga anche cose come queste diventano più complicate. Abbiamo dato tutto, ma è prevalsa la foga sul pensiero. Di Piazza è un giocatore che mi piace moltissimo, ma alla carica che si può dare ai compagni io preferisco sempre i fatti, perché le parole dette possono anche essere prive di contenuto. Non mi sento comunque di bocciare nessuno. Bucolo è un generoso, tiene talmente tanto al Catania che mette troppa foga, perché dopo 45' in cui non abbiamo concesso quasi nulla al Catanzaro non possiamo andare con il culo per terra in un campo del genere. Una scelta sbagliata che ha cambiato una partita in cui abbiamo lottato con un certo spirito. Sarno? Non conosco le tempistiche con cui rientrerà, so che ci sono state delle complicanze e si è perso tempo. Curiale è uno degli indiziati a giocare domani, ripeto che da qua a fine dicembre abbiamo bisogno di tutti. E' una possibilità che deve sfruttare, va recuperato finché c'è: se a dicembre non sarà riuscito a dare dei segnali importanti sarò io stesso, in maniera onesta, a dirgli che secondo me dovrebbe valutare anche altre possibilità. Finché c'è deve sentire la mia fiducia. La mia esperienza mi ha insegnato che quando i risultati non arrivano gli argomenti cono sempre gli stessi, io penso che domina la testa. Ci sono giocatori che in un'esperienza come quella di Catania, formativa ma difficile, si logorano dopo tre mesi o magari dopo quattro anni soprattutto se non arrivano i risultati. Io non è che ad un giocatore di 35 e passa anni posso chiedere che sia lo stesso atleta di 2 o più anni prima, anche perché si gioca contro gente che macina chilometri ad alta velocità.