Catania: poche soluzioni se manca lo spunto. Numeri e riflessioni dopo Sorrento

Se la scorsa settimana avevamo definito la sconfitta contro il Cosenza dettata più da motivi mentali che tattici, beh il pari con il Sorrento può essere certamente ricondotto maggiormente a limiti di natura fisica e, appunto, tattica. Partiamo dalle parole del mister Toscano: “Abbiamo dimostrato pazienza ma non abbiamo trovato il varco giusto, ci è mancato lo spunto". Vero, verissimo, ma il problema è il perchè sia avvenuto tutto ciò, e perchè non si sia trovata una soluzione alternativa. La genesi del problema può essere ritrovata in due componenti: la prima legata all'intensità e alla determinazione con cui fare ciò che si deve fare; la seconda invece è inerente alla facilità con cui il Sorrento ha evitato di correre pericoli. Tutto ciò è avvenuto perchè il Catania ha attaccato quasi esclusivamente affidando la sfera a Cicerelli che da solo avrebbe dovuto trovare una soluzione. Non che il numero dieci non possa essere in grado di essere altamente determinante, ma agli ospiti è bastato raddoppiare o triplicare la marcatura per erigere un muro resistente.
Ecco dunque la seconda riflessione incentrata sulla mancanza di soluzioni alternative. Cicerelli è stato arginato, ma il Catania non ha fatto nulla per creare ulteriori pensieri alla difesa avversaria con altri uomini che potessere automaticamente liberare il dieci. In primis pensiamo agli esterni che ormai da diverse giornate non si rendono mai pericolosi. Dal lato mancino Celli ha giocato 26 palloni ma effettuando appena 2 cross, nessuno dei quali dal fondo. Un apporto davvero misero che potrebbe essere giustificato dalla scarsa confidenza nell'ultimo periodo con il ruolo (lo stesso giocatore ha affermato di trovarsi più a proprio agio da braccetto), evidenziando alcuni limiti del mercato. Nessun alibi invece può valere per Casasola la cui involuzione è evidente. 16 palloni gestiti e anche per lui solamente 2 cross (1 dal fondo) e per di più 5 palle perse. La condizione fisica sembra deficitaria e difensivamente non appare mai abbastanza lucido, ma fortunatamente il Sorrento non ha praticamente quasi mai attaccato.
Tante note negative ed una difficoltà a trovare soluzioni alternative rispetto ad un canovaccio che rischia spesso di diventare prevedibile. L'unica gioia di una gara deludente è arrivata da Quaini. In mezzo al campo l'ex Fiorenzuola ha cercato di farsi consegnare il pallone in versione metronomo, accentrandosi e abbassandosi in una mediana spesso a tre creata dalla posizione più bassa di Jimenez. 60 palloni giocati sono tantissimi, conditi poi da 7 verticalizzazioni e 3 recuperi. Una gara altamente positiva che può rilanciare Quaini in attesa di ritrovare Aloi.