Editoriale: Costanza… di segnali

Tre giornate sono evidentemente troppo poche per poter emettere giudizi di valore o generare ipotesi sul campionato che sarà, ma ciò che è certo è che il Catania sta lanciando segnali chiari e assolutamente non di fumo. Del resto non potrebbe essere altrimenti visto che proprio la concretezza è uno dei cardini del credo di Toscano che ha fatto capire di chiedere ai suoi uomini di sapersi adattare alle situazioni, muovendosi fra le pieghe delle partite (e del campionato) e sfruttando ciò che esse stesse consentono di prendere. Ad oggi i rossazzurri hanno “preso” tanto: 11 gol siglati; 4 assegnati; 0 gol subiti e 7 diversi giocatori mandati a segno; ma dall'altro lato hanno concesso pochissimo. Il primo posto è una inevitabile conseguenza in una stagione in cui la parola d'ordine, recitata dallo stesso Toscano, è e sarà COSTANZA… di risultati e di crescita.
Ripercorrendo in testa il film della partita ciò che ha impressionato maggiormente è stato il coraggio espresso nella pressione del primo tempo. Se prima il Massimino era terra di conquista, adesso è terra di pressione per avversari. Pieraccini è un giocatore intelligente, dinamico, dotato di personalità e aggressivo. Il suo modo di stare in campo era esattamente ciò che serviva per rendere effettivi i duelli e garantire la parità numerica in mezzo. Il suo lavoro in pressione verticale su Scipioni è arrivato fino al limite dell'area avversaria, ma sarebbe stato controproducente se tutto il resto della squadra non si fosse mossa all'unisono. Così è stato con un'intensità ed una determinazione che in qualunque categoria fanno la differenza. La catena di sinistra è una certezza perchè Donnarumma e Cicerelli sono due giocatori insostituibili, Aloi è un leader ed i cambi, con Lunetta in primis hanno fatto la differenza. In realtà però tutti i giocatori hanno messo in campo lo stesso atteggiamento figlio di un'aggressività che è riuscita a trasformare in certi momenti anche il “fine” Jimenez in Er Monnezza.
La costanza di segnali è un dato di fatto che non può che esaltare i tifosi rossazzurri. È inutile chiedere ai supporter di non sognare perché i numeri, il rendimento, la fame di positività e il basso livello del campionato non possono frenare le speranze, ma dovranno anche saper fare i conti con le delusioni che inevitabilmente arriveranno. Diverso è il discorso per Toscano che da sempre ha ambito ad una partenza sparata per mettere pressioni ad avversari che frenano (Benevento) o si trovano distanti a causa di riposi forzati (Salernitana). Il segreto, per tutti tifosi e giocatori, sarà saper gestire l’entusiasmo, cavalcarlo, sfruttarlo, cibarsene senza intossicarsi, ma con la consapevolezza che la strada è ancora lunghissima. La prossima tappa si chiama Cosenza, uno step complesso ma necessario, che , guarda caso, per assonanza rimanda proprio a Costanza…