Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Scibilia a Catanista: "il progetto non riguarda solo il calcio. Su stadio, azionariato popolare e nomi..."

Scritto da Stefano Auteri  | 
Dante Scibilia

Ai microfoni di Catanista è intervenuto Dante Scibilia, advisor del gruppo Pelligra che ha così commentato i progetti e le intenzioni della'imprenditore australiano:

“dopo l'esperienza con Joe Tacopina ho sempre mantenuto l'attenzione su Catania. Non nascondo che ho avuto diversi interessamenti, ma nessuno aveva le caratteristiche necessarie per approfondire la questione. Col dottor Pelligra è partito tutto circa due settimane fa attraverso un contatto con Vincenzo Grella. In queste ultime settimane abbiamo fatto un po' di corse per costruire il dossier. Le caratteristiche per decidere se approfondire l'interesse di un cliente sono in primis il patrimonio di del proponente e poi le motivazioni che devono essere lecite e sposare obiettivi importanti a livello sportivo e non solo. Nel dottor Pelligra ho riscontrato tutto ciò”

Il progetto del dottor Pelligra parte dall'area sportiva per poi cercare di sviluppare altre attività, alcune di carattere imprenditoriale, altre di carattere sociale. L'idea è di fare crescere un movimento, non solo di fare vincere la squadra. Proporremo alcuni progetti oltre il calcio che comunque si intersecano con la squadra. Alcuni sulla disabilità sia psichica che motoria in considerazione anche delle strutture che pensiamo di acquisire in futuro se avremo questa possibilità, e anche perché alcuni servizi non sono presenti in città. La cosa più interessante sarà conoscere la città e capire dalle istituzioni quali sono le esigenze. Il dottor Pelligra viene per creare qualcosa che dia soddisfazione a tutti, anche a se stesso ovviamente”

“Obiettivi? Ovviamente sportivamente quello di risalire le categorie più velocemente possibile, poi non faremo proclami tipo ‘in 4 anni la Serie A’ perché è un banalizzare il mondo del calcio. Cercheremo di fare il massimo sotto il profilo sportivo, ma anche finanziario, del coinvolgimento per arrivare nella massima serie il prima possibile”

“Partecipare al bando per i lavori al Massimino? È una domanda che non avevamo considerato perché l'obiettivo non è quello di fare i lavori come azienda, poi se ci fosse la possibilità di contribuire, saremmo pronti. L'idea, se vogliamo entrare nell'immaginario del dottor Pelligra, è quella di fare un intervento di restyling dello stadio, dopo una concessione pluriennale. Essendo lo stadio in città, in una zona urbanizzata con università e liceo vicini, perché non trasformare tutta la zona nel luogo di aggregazione dei tifosi ma anche dei ragazzi più giovani? Tutto il processo che guida il nostro progetto parte dalle giovani generazioni che sono il futuro di questa terra e saranno i tifosi del futuro”

Azionariato popolare? C'è un'apertura e una volontà di coinvolgere. Non sono in grado di dirvi ancora come, ci sono formule diverse, ogni paese ha soluzioni differenti. Per adesso ci siamo limitati a valutarne la fattibilità. In Italia non è così semplice fare le Pubblic Company come società sportive e perciò dovremo capire quale strumento utilizzare. Voglio precisare che però non ha una finalità finanziaria, cioè per raccogliere soldi e pescare nelle tasche dei cittadini, l'unico obiettivo è renderli partecipi di un qualcosa che appartiene a loro”

Nomi nel progetto? Preferisco non farne. Non abbiamo contrattualizzato ancora nessuno perché oggi non esiste neppure la società. Quando e se il Comune ci dirà che siamo noi i soggetti deputati a rappresentare la città, costituiremo la società e quelle che ad oggi sono state interlocuzioni si concretizzeranno. Non credo sia giusto e rispettoso fare nomi di persone che se la cosa non va in porto verrebbero a costare, magari precludendosi altre futuro possibilità. SÌ sposterebbe l'attenzione dal progetto alla pubblicità"