Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Dai giorni dell'abbandono a quelli della rinascita...

Sette anni, pensate a quante cose succedono in sette anni. Dalla nascita in poi ci sono i primi passi, le prime parole, i primi anni di scuola; dai 13 ai 20 l'adolescenza, la maturità e l'inizio della vita lavorativa o universitaria. Tante, tantissime esperienze e situazioni da vivere ed affrontare, e per il Catania gli ultimi sette anni sono stati esattamente identici, un condensato di emozioni che però ha generato immensa irrequietezza.

Sette anni fa in una giornata afosa come questa scoppiava lo scandalo de ‘I treni del gol’, sette anni fa il rossazzurro iniziava a sbiadirsi sotto i colpi umilianti di intercettazioni, manette e processi con pochi colpevoli e mai conclusi (a dire il vero mai iniziati). Poi i bilanci, i ritorni, le transazioni, le cinquine subite e quelle fatte, le richieste di riduzione degli ingaggi, i rigori, la presunta voglia di cedere, il covid, la procura, la Sigi, i derby, Tacopina, l'Agenzia delle Entrate, il Comune di Mascalucia, le fideiussioni, l'orgoglio, ancora le umiliazioni e la fine. Uno psicodramma devastante per la serenità di una piazza che adesso è pronta a rinascere facendosi prendere per mano da un amico coraggioso, facoltoso e lungimirante.

Dai giorni dell'abbandono da parte di un imprenditore che ti aveva fatto volare e precipitare, oggi cara Catania è il momento di destarsi e iniziare un nuovo percorso, imboccando una strada pulita