Lo Monaco: "Questa è la mia ultima conferenza da direttore del Catania, aspetto che la società mi sostituisca"
Le dichiarazioni di Pietro Lo Monaco nella conferenza tenuta questa mattina a Torre del Grifo:
“Buongiorno a tutti. Intanto mi scuso per non aver fatto la conferenza la volta scorsa ma purtroppo sono sopraggiunti dei problemi urgenti e quindi abbiamo giocoforza dovuto rinviare questa conferenza, altrimenti l’avremmo fatta il giorno concordato. È una conferenza che abbraccia un po’ l’analisi di tutta la situazione del Catania, visto e considerato che da più parti è stata chiesta chiarezza. Io dico che la chiarezza c’è sempre stata, non la si è voluta vedere preferendo fare le polemiche anziché andare a valutare con esattezza quella che era ed è la situazione del Calcio Catania. Non si può fare un’analisi se non si parte da un antefatto. L’antefatto qual è? L’antefatto è che il 21 maggio 2012, giorno in cui io mi dimetto e me ne vado, il Catania era in Serie A, il Catania era una realtà importante, aveva una patrimonialità sia in termini di giocatori sia in termini immobiliari per centinaia di milioni di euro, aveva liquidità tanta e non aveva un euro di debiti. Era in Serie A. Sono passati quattro anni da quel 21 maggio 2012 ed è successo l’inferno. Il Catania è retrocesso in B, il Catania è retrocesso in C con tutta una storia che io non sto ad elencare e né mi va di elencare. Certamente tutti si sono resi conto che, perché altrimenti le vittorie sono figlie di tutti e le sconfitte e i tracolli sono figli sempre di una sola realtà, questa è un’equazione che non varrebbe. Io dico che in quei quattro anni di disfacimento totale tantissimo, tantissima colpa va, anche se colpa è una brutta parola, va adibita alla gestione, ma io penso che nessuno possa tirarsi fuori dalla confusione e i casini che sono stati generati in quei quattro anni. Alla fine però tutti hanno parlato, tutti hanno discusso, tutti hanno bene o male fatto, tutti hanno operato, tutti hanno giudicato, e alla fine di quei quattro anni c’era un solo fallito: il Catania. Un solo fallito: il Calcio Catania. Tutti gli altri, protagonisti e non, tutti salvi, tutti esenti da colpe. Perché sennò non sarebbe altrimenti che gli stessi operatori di quel periodo si stanno riproponendo. Io sono arrivato qua tre anni fa, giugno 2016, con il Catania praticamente azzerato. Io ricordo perfettamente tutti i discorsi, tutti i commenti, non ci interessa nulla, dobbiamo salvare la matricola, la matricola è la base di tutto, il Catania non è mai fallito e qua, e là…ma nessuno si è mai posto: come si fa a uscire fuori da tutto questo? Il Catania l’ha insegnato a tutti quanti voi, il Catania azienda, con le proprie forze economiche, con le proprie forze economiche, sono andato in giro per il mondo, ho fatto 120/130 transazioni, non una. Milioni di euro. Il Catania in tre anni, con le proprie forze, è passato da -15 milioni di euro a bilancio, e i bilanci sono pubblici quindi potete andare a verificare, a -4 milioni di euro. Quattro milioni di euro. Rappresentati per lo più da debiti con l’Agenzia delle Entrate varie dilazionati. Quindi oggi il Catania è una società appetibile. In questi tre anni, questo per la chiarezza, abbiamo ricostruito un settore giovanile. Oggi il Catania ha otto squadre di settore giovanile più una scuola calcio. Questo per rispondere ai giudici che parlano di fallimento, no? I giudici, i soloni. Quelli che in effetti non hanno mai amato il Catania ma che sono diventati protagonisti riguardo il Catania e li andiamo ad elencare, tranquilli e sereni. Otto squadre. Sapete quanti tesserati di settore giovanile c’ha il Catania? Compresa la scuola calcio, quattrocento. Quattrocento. Quattrocento! Sapete quanti tecnici lavorano nel nostro settore giovanile? 40/60 tecnici. Sapete quanti giocatori c’ha il Calcio Catania? Una trentina in prima squadra, una decina di tecnici, altri sei o sette medici eccetera eccetera. Quindi altre 50 unità, 50 unità! Aprite le orecchie: quelli che scrivono e danno spazio agli sciacalli! Contravvenendo anche alla legge, alle regole. Quattrocento tesserati di settore giovanile, 50/60 tecnici siamo a 460, e 50 solo nell’ambito della prima squadra. Cinquecento e passa unità. Abbiamo dato via quattro ragazzi in Serie A, questo per legittimare il fallimento eh… Uno al Milan, uno alla Sampdoria, uno al Verona e uno al Torino. E questi quattro poi per rientrare un accennetto ai numeri che daremo dopo, porteranno 5/600 mila euro che sono nel monte dell’attività del Catania, soldi che il Catania deve prendere . Questo per far capire che assurdità che sta passando, cosa da Procura della Repubblica. Siamo andati avanti, oggi siamo una società rispettata e l’ho detto più di una volta. Siamo andati avanti e abbiamo ripristinato quello che era un fiore all’occhiello di Catania, che quando sono arrivato io aveva gravi problemi: Torre del Grifo Village. Un’eccellenza della Sicilia, eccellenza di Catania! Sapete a quante persone da a mangiare Torre del Grifo? Duecento. Questo per fare capire a chi dice “facciamo fallire il Catania, è meglio partire dai Dilettanti” quindi è meglio andare a giocare col San Tommaso, va bene? Ok? E chi supporta questa tesi, il Catania da a mangiare a un circolo, a un movimento di 700 persone. Cose che se ste 700 persone vanno sotto al Comune, si ribalta. Quindi è una realtà in Italia, per realtà che hanno 100/120 dipendenti interviene lo Stato. Il Catania tutto questo, in questi tre anni, l’ha mantenuto. Da-so-lo! Qualcuno di voi ha mai dato un aiuto al Catania? No, zero! Il Catania ha mai preso un punto di penalizzazione in questi tre anni? No, zero! Qualcuno dei tesserati avanza un euro? No, zero! E allora questo disfattismo…certo, certo, abbiamo difficoltà. Siamo un’azienda come tantissime che chiudono, noi siamo in piedi. Abbiamo un monte debiti da affrontare, abbiamo fatto delle dilazioni, delle transazioni, e le stiamo affrontando. Qualche volta con un po’ di ritardo, qualche fornitore pena un pochino, ma grazie a Dio stiamo andando avanti con tutto, e con le forze del Calcio Catania. Signori miei, voi pensate che sia normale leggere che squadre di Serie C spendono 14 milioni per fare la squadra. Il Catania ne spende LORDI 3,5 però deve vincere il campionato, per opera divina, perché è fallimento. No, no! Il Catania ha fatto tre anni di grandissimo lavoro, il Catania esiste con le proprie forze. Un percorso virtuoso da scrivere nei libri, e invece qua a Catania quello che passa, e non so fino a che punto preordinato, perché adesso mi sorge anche il dubbio che ci sia proprio un giochetto di prestigio alla luce di quello che vedo. Catania ha la sua dignità e non merita tutto quello che sta succedendo, non lo merita! Se noi volessimo ricondurre tutto alla cosa tecnica, e allora saremmo dei superficiali, allora non avremmo neanche dovuto cominciare a pensare di salvare il Catania, va bne? Poi nelle chiacchiere, se io il disavanzo lo porto da -15 a -14, poi a -13 e poi a -4, vuol dire che ho messo quasi dieci milioni nei debiti, giusto? La matematica non è un’opinione. Se io ho speso 3,5 milioni lordi per 3 anni, va bene, vuol dire che ho speso 11/12 milioni, vuol dire che ho tirato fuori 22 milioni. Che senso avrebbe avuto tutto questo, se poi alla fine vale il discorso “facciamola fallire”? Perché non si spiegherebbe altrimenti. Siamo andati a Reggio Calabria a giocare, la Reggina ha fatto 135 mila euro di incasso. Sono due mesi che noi facciamo 8, 9mila, 10mila massimo 11mila euro, non paghiamo nemmeno l’organizzazione dell’evento. Ma vogliono andare in Serie B. Passiamoci una mano sulla coscienza tutti, tutti si fanno grandi grazie al Catania. Tutti grazie al Catania fanno i protagonisti. Ma il Catania ha bisogno di aiuto, di altro. Il Catania è un concorso di intenti, no degli scienziati. È troppo facile dire “non siamo andati in Serie B”. E grazie alla minchia, lo so pure io che non siamo andati in Serie B. Ma con due lire che abbiamo messo dentro per fare la squadra, ci abbiamo provato e ci siamo andati vicinissimo. Vuol dire che abbiamo avuto 70 quintali di palle, perché la squadra da un punto di vista tecnico – e lasciamo stare il primo anno che avevamo 9 punti di penalizzazione – ha sfiorato per due anni di seguito la Serie B. è stata eliminata ai play off, in semifinale, ha fatto 154 punti tra play off e campionato. E parliamo di fallimento? Con 3,5 milioni lordi spesi l’anno? VERGOGNA! Vergogna! Si deve vergognare chi dice queste cose e chi le avalla. Io mi sono messo in testa un obiettivo, quello di salvare il Catania. In questa sala l’ho detto tre anni fa: non esiste rilancio senza risanamento! La ricordate sta frase? Sono stato chiaro. È normale, andateveli a fare i conti. Andate a vedere il Monza che ha speso 14 milioni di euro, dichiarazioni di Galliani. 14 milioni di euro. Noi abbiamo avuto la speranza che anche con quel poco che avevamo da investire ce la potevamo fare. E il fatto che ci siamo andati vicinissimi dimostra che abbiamo tante palle, dimostra che siamo una società forte e dimostra che ci siamo. Ci viene meno chi comincia a fare il giudice. Quello ci viene meno, giustamente. E andremo a parlare anche di questo, perché chiarezza la facciamo a 360 gradi, poi vi dico io quello che c’è. La situazione nuova che c’è. Credetemi, io ho circa 50 anni di calcio, avevo 15 anni quando debuttai in Serie C nella squadra del mio paese, un lontanissimo Savoia-Lecce quindi stiamo parlando di 50 anni fa esatti. Quindi ne ho viste di tutti i colori, penso di avere un’esperienza che dico sempre forse non devo vedere più niente nel calcio, ma mi sorprendo perché ancora ne vedo sempre di più. Io le definisco esilaranti, anche perché sono cambiati i mezzi di formazione, è cambiato tutto il sistema di conseguenza dando spazio ai social, questi qua…notizie false che diventano casse di risonanza, social usati pro domo di chi vuole fare danni, di tutto e di più. Qui chiaramente diventa non facilissimo se non ti crei gli anticorpi interni a queste situazioni, ma purtroppo noi gli anticorpi interni non siamo riusciti a crearli. Ma non noi come Catania, ma voi. Voi! Perché se mettiamo il Catania in seconda battuta e diamo spazio agli sciacalli, diamo voce, vuol dire che non ci abbiamo capito granchè. Se do spazio…qua io sono riuscito a vedere, negli ultimi giorni, che un rappresentante della sicurezza è andato su tutti i giornali e su tutte le televisioni…non vi vergognate? Non vi vergonate? Senza sapere nulla, senza sapere nulla! Quelle società trattasi di società inventate, letteralemten, e supportate dal Calcio Catania. Società che sono arrivate ad avere un potere pazzesco, società che solo nei quattro anni che non ci sono stato io, qua, 7/800 mila euro di contratti annui, TRE MILIONI E TANTI!! Zio porco, zio porco! E non si vergogna chi scrive, senz’offesa! L’abbiamo subita quella decisione, l’abbiamo subita. Non l’abbiamo creata. Dall’oggi al domani, tre giorni prima della partita, abbiamo ricevuto un messaggio di dimissioni dall’incarico, e non abbiamo fatto né polemica né nulla, ci siamo soltanto rimboccati le maniche per cercare di mettere in piedi un servizio di sicurezza che potesse garantire lo svolgersi degli eventi. Non avevamo messo in conto che la partita contro la Sicula Leonzio ci sono stati chiesti 30 steward, mentre invece la partita con la Casertana, valutazioni più o meno giuste, ognuno ha le sue, è stata ritenuta una partita ad alto rischio e di conseguenza ci sono stati chiesti 105 steward. Noi ne abbiamo procurati 37, con 20 vigilantes ulteriori e 20 ausiliari. Quindi un totale, anche se i vigilantes e questo mi preme dirlo, e gli ausiliari, non avevano il giusto titolo, va bene? Un totale di 77 persone, una partita badate bene che era stato chiesto anche la vendita, la non vendita dei biglietti ai residenti della provincia di Caserta, è vero o no? Quindi praticamente si presupponeva pubblico quasi zero da parte della Casertana, però io non entro in queste determinazioni ma evidentemente è stato ritenuto giusto così. Noi ci siamo affidati a chi fa sicurezza a Palermo, Trapani, Messina, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro. I responsabili delle sicurezze di tutte queste città ci hanno detto che tutti erano impegnati. Noi la partita la volevamo fare certamente a porte chiuse, che poi è diventato motivo che come al solito ci si arrampica e si diventa tutti quanti paladini non so di che cosa. Alla partita si è attaccato anche il signor Sindaco. Io non ho fatto polemica col Sindaco, il Calcio Catania non ha fatto polemica col sindaco. Il Calcio Catania ha solamente risposto a un comunicato che in quel momento a noi è sembrato inopportuno, abbiamo dato la nostra disponibilità a qualsiasi incontro, qalsiasi, va bene? Però non potevamo non chiarire determinati punti. Se si vuole dare un aiuto, e l’aiuto lo si da, invece anche l’amministrazione, il Comune, in questi tre anni ha goduto del Catania. Il Catania ha pagato, checchè ne dica il signor Sindaco che parla solo dei 1500 più IVA di affitto al campo, ma dimentica forse distrattamente i 10.540 che paghiamo ogni mese per la pubblicità, per 10-11 mesi capite quanti soldi sono. I conti li faccio fare a voi, più i 1800 a partita per 20/25 partite, tiratevi il conto quanto fa. Più, in tutto questo, lo stadio consegnato fatiscente di ogni cosa. Noi dobbiamo pensare alla pulizia, e l’impresa di pulizie ci costa 20/30 mila euro all’anno. Noi dobbiamo pensare al manto erboso, manto erboso che guarda caso, su questo manto erboso che noi facciamo, che noi Catania paghiamo, 90 mila euro l’anno, ci vanno i comunali, ci fanno le partite amichevoli, ci fanno le partite di beneficienza, ci vanno tutti quelli che ci devono andare. Ma il manto erboso lo fa il Catania però. Il gasolio lo mette il Catania, quindi se ste partite si svolgono in notturna è il Catania sempre che paga. Il Catania. Il Catania! E allora io non posso accettare che si debba fare della politica, il Calcio Catania non ha bisogno di politica. Il Calcio Catania ha bisogno di aiuto. E l’auto deve essere fattivo, non chiacchiere. Si rompe un pop up, e toccherebbe al Comune comprarlo, lo compra il Catania. Altrimenti non si compra il pop up. Il pop up è l’innaffiatore. E se noi abbiamo seminato, 9.000 kg di semi, e i pop up sono guasti e non danno l’acqua, si brucia tutto il seme. E il Catania ha dovuto seminare due volte. Ste cose però non le scriviamo, giustamente dobbiamo dare spazio al Sindaco. Giusto, il Sindaco che secondo me non le sa nemmeno ste cose. E allora aiuto si vuole dare? Io ti gestisco lo stadio, ma non mi sembra corretto e giusto che il Catania paghi. Se questi 930/940 mila euro in questi tre anni io le avessi messi nel monte debiti, e forse a quest’ora sarei a -3, e non a -4. E c’erano tutti i crismi per poterlo fare. Quindi ci apriamo la cosiddetta pancia, la cosiddettabocca…eh però bisogna dire esattamente. Ora io sto notando che la cosa bella qual è? Che fino a qualche tempo fa, fino a qualche annetto fa, la salvezza del Catania viene prima di ogni altra cosa, ora è cambiato invece il registro. Forse sono cambiate le strategie, e in questo io mi voglio inserire anche nel discorso dei tifosi che io specifico sempre, per me non ho motivo di indietreggiare di un metro. Per me quelli non sono i tifosi del Catania, equivocate voi a dargli spazio sui giornali. I tifosi del Catania sono tutto il resto. Quelli sono coloro i quali sono diventati protagonisti grazie al Catania, e come? Facendo atti fuori dalla norma. Quelli che dicono di amare, dovrebbero spiegare come è possibile che vengono al campo solo per gridare “Speziale Libero” sapendo che il Catania paga 3/4 mila euro a partita di multa, per 20/25 partite lo sapete quanti sono? Sfiorano i 100 mila euro. Questo è l’amore eh…questo è amore, certo! Però troviamo chi ci sostiene, perché? E non sono mai stanco di dirlo, non me le devono cantare perché se io li ospito, ben sapendo che non li posso ospitare, faccio un atto illegale. E perché? Siamo esseri umani, e forse abbiamo che ne so, paura? Forse ce lo vado a dire a chi deve scrivere “No, io non ho paura di niente!”. E dimostralo. Il Catania non è qeusto, non è questo. Le contestazioni qua sono cominciate non ora, sono cominciate da molto tempo prima. E a me mi hanno sempre fatto gioco, perché fin quando toccano me e lasciano in pace la squadra, il risultato in qualche modo è ottenuto. Però fino a un cetro punto, fino a un certo punto… Le contestazioni sono cominciate quando io avrei toccato la lesa maestà, no? Dicendo che, una rilfessione…ho detto “signori, io ho giocato a Gangi”. Purtroppo chi parla di Gangi, con me trova terreno duro, perché io ci ho giocato, sia da calciatore che da allenatore. So com’è il campo di Gangi, il campo di Gangi se poteva ospitare, latribunetta che c’era, trecento persone era pure assai. Io ho detto “ma dove si mettevano?”. Ognuno di quelli con cui ho sentito parlare “io ero a Gangi”, minimo 10.000 persone ma dove si mettevano 10.000 persone a Gangi? Io ho fatto solo una riflessione, oddio. Si è scatenato l’inferno. E poi vi faccio nomi e cognomi eh…Si è scatenato l’inferno, avrei toccato io la storia del Catania. La storia del Catania ho toccato? Se non è perdere tempo questo…parte della storia del Catania sono io, sono quindici anni che fra i quattro anni che sono stato via e tutti gli anni che sono stato qua, io penso che quindici anni facciano parte di un pezzettino di storia, no? E io sono tornato a Catania senza nessun interesse, c’ho rimesso salute in questi tre anni, soldi, addirittura hanno detto che io avevo tre, quattro, cinque o sei contratti…e tutti a riprendere, no? Perché lo sciacallaggio questo è. A me dispiace, perché la stragrande maggioranza della gente di Catania è quella che io ho sempre amato, gran parte dei tifosi veri, che amano la squadra a prescindere, e che io ho sempre rispettato. Mi sono fatto le battaglie per i miei tifosi, non per quelli! Perché se compiono degli atti contro al Catania, io li stigmatizzo. Lesa maestà, Curva Nord, cori! Andiamo a giocare, l’episodio del pulmino ve lo ricordate? Quando degli esponenti della Curva Sud hanno attaccato un pulmino di professori, ve lo ricordare si o no? Portando il nome del Catania nel merdaio più totale, e io mi sono permesso di dire “non sono i tifosi veri quelli”. Perché non si fanno quelle cose…”Direttore pezzo di merda”, “direttore uomo di merda” e io che faccio? Li ospito sui giornali. Vergognatevi. Ripeto, io sono qua…soldi, tanti, per uno che ha gettato sangue una vita, salute, problemi seri, che potrei dall’oggi al domani anche non esserci più…Sempre con un obiettivo in testa, sempre per il Catania. Non ho avuto né interessi professionali, chi cacchio mi ci portava in serie C, né interessi economici. Io sono venuto qua solamente per salvare il Catania. E debbo dire che fino a ora abbiamo fatto un discorso con tanta difficoltà, con tanto sacrificio, e con l’aiuto di tutti importante. Però alla luce di quello che sta succedendo negli ultimi tempi, io solo una cosa voglio dire. Questa sarà la mia ultima conferenza stampa, da questo momento io non sono più il direttore del Catania, mi dimetto ufficialmente da Direttore Generale del Catania, non faccio morire il Catania perché fino a quando la proprietà non designerà una persona che possa sostituirmi e possa portare avanti le cose del Catania, io sarò sempre a disposizione. Quindi non me la sento più di andare dietro a tutto quello che sta succedendo, perché poi rischierei di dire cose anche che non vanno nella direzione giusta. E non penso che sia né corretto né giusto, io penso che dover sopportare tutto quello che sta avvenendo…io sono un sanguigno, quindi alle persone che gridano quel bell’epiteto nei miei confronti, io sarei capace di andare ad uno ad uno a dirglielo in faccia e non il contrario, ma purtroppo è meglio che le cose stiano in questa maniera qua. Anzi, per voler essere un po’..in questo momento che c’è una vacatio..sarebbe il caso che gente come Michele Spampinato, come Stefano della Curva Sud, come l’avvocato Rapisarda, come il dottor Patanè, come il dottor Finocchiaro si mettessero insieme e dessero una mano al Catania. Guarda, sono disposto già da ora a mettere lo stipendio, io pagarlo personalmente da casa, a ognuno di loro affinchè riescano a portare in salvo il Catania. Perché secondo me in questo momento c’è bisogno di gente capace, di giudici che sicuramente avranno la soluzione a tutti i problemi del Catania. Ho fatto solo pochi nomi, ne potrei fare tanti altri…brutta roba, brutta roba. Ho assistito in questi ultimi tempi a delle brutte robe, che andare a fondo a questa situazione potrebbe significare avere delle conseguenze oltre il lecito. Quindi io preferisco mettermi da parte, ripeto, la proprietà non mi sembra corretto abbandonarla così. Io fino a quando non identificheranno una persona che possa mandare avanti le cose del Catania…e ripeto, la vita del Catania da qui alla fine pur con sacrifici, con difficoltà, la vita del Catania è delineata. Torre del Grifo va avanti da sola, è una realtà importante che vive di luce proprio, il Catania c’ha fra i soldi che deve incassare come trasferimenti, un credito con l’Agenzia delle Entrate di un milione e tanti, il Catania può tranquillamente, secondo me, superare tutte le difficoltà che si dovessero presentare. Ripeto: con difficoltà. È chiaro che ho voluto tenere giocoforza l’aspetto tecnico al di fuori di tutto questo contesto, perché quest’anno è solo quattro mesi che abbiamo iniziato, sono stati una partenza che lasciava presagire chissà cosa e poi ci siamo sciolti come neve al sole. Anche questo è una cosa che fa ale al cuore, noi abbiamo una rosa di giocatori ben pagata per la categoria, e chiaramente il rendimento non è stato consono secondo me al loro valore. Anche la dovrebbe esistere un meritometro, io ho fatto un contratto? Li ho meritati? Bene, è gisuto che prenda di più. Purtroppo i giocatori non perdono mai, non retrocedono mai, ma retrocedono solo le società. In questo calcio esistono calciatori che prendono fior di quattrini e vengono ancora considerati lavoratori dipendenti, quindi con un carico fiscalesulle spalle della società raddoppiato. Perché se io prendo una busta paga di 150, io alla fine del mese ne devo pagare 300. Senza considerare il costo aziende che è comunque influente. Comunque, tutte cose che quando si parla si dovrebbe riflettere bene a quello che si fa. Un’altra cosa che ci tenevo a dirla è, non sono stato io il primo, proprio per l’amore che ho verso il Catania, alla proprietà che davanti a proposte concrete la proprietà attuale avesse il dovere di prenderle in considerazione. Proprietà attuale che, dico la verità, io avevo le idee chiare su chi fosse il colpevole di tutto, ammesso anche da lui stesso. In questi tre anni io ho rivalutato Pulvirenti, perché ho visto quanti sforzi ha fatto pur non avendo chissà quale disponibilità. Ho rivisto di nuovo il primo tifoso del Catania, appassionato, che soffriva per la sua squadra, ho rivalutato determinate cose. Però quello che dicevo prima, in paradiso a dispetto dei santi non si può stare. Quindi preferisco, prima che possano succedere delle cose anche spiacevoli, preferisco passare la mano. Il mio augurio è che oggi sarebbe delittuoso far morire il Calcio Catania, oggi che più del percorso è stato fatto. Quindi discorsi che ho sentito, che mi hanno riferito, sono discorsi di sciacalli che non sanno quello che dicono, e di conseguenza mi auguro che nel frattempo possa subentrare chi ha forza, capacità e disponibilità di portare il Catania a livelli importanti. In questi tre anni non c’è stata una sola società, un solo individuo che ha chiesto il Catania. Una sola proposta ha ricevuto il Calcio Catania, da parte del signor Folliero, ma poi per il resto non si è mai avvicinato nessuno. Di conseguenza anche la, può anche darsi che il Sindaco potrebbe anche, in quel suo voler dare un aiuto, mettere insieme una cordata di imprenditori, di aziende, che hanno a cuore le sorti di quella che è un monumento della città, nessuno lo deve mai dimenticare. Il Catania è un’azienda, non è gioco. Un’azienda che da lavoro a tanta gente, e non si scherza col lavoro della gente, come fa qualcuno. Vedo tanti giovani, presumo che rappresentate il futuro dei mezzi di informazione della città di catania. Mi auguro che potete prendere il meglio di queste vicende facendo il vostro lavor, senza andare oltre perché poi si diventa faziosi e si creano i problemi. Ricordate, non c’è arma migliore o peggiore della carta stampata, della penna. Con la penna si può ammazzare una persona. Io via uguro di crescere nella maniera giusta, di dare sempre le valutazioni corrette alle cose e di fare quello che il vostro lavoro vi chiede di fare, ovunque lo fate. Ricordando che siete stampa e che rapprensetate il vostro giornale ma anche la vostra squadra. Bisogna essere costruttivi in queste cose, non distruttivi.