Nella positività generale della prestazione offerta contro la Cavese c'è un elemento su tutti che spicca per impegno, corsa e capacità di incidere, ed è Kevin Biondi. Inevitabile dare a lui la palma di migliore in campo,
nonostante sia stata pregevole la partita di Mbende, ordinata quella di Calapai e sulla falsariga della continuità quella di Silvestri, ma alla fine se il Catania ha vinto è merito soprattutto del giovane esterno cresciuto a Torre del Grifo. Nel primo tempo è stato lui prima a sfiorare la rete con una palla rubata ed una corsa frenata solo dal palo, poi con tecnica e furbizia ha procurato il rigore poi trasformato da Mazzarani.
Terzino, esterno a destra o a sinistra, mezzala, addirittura seconda punta in appoggio a Mazzarani.
Il giovane Kevin può fare praticamente tutto, e lo fa sempre con impegno e dedizione, mantenendo un livello di prestazioni sempre sopra la sufficienza che, in una stagione così tribolata e vista l'età, è davvero un ottimo risultato. Per carità, anche lui ha subito un calo di rendimento nell'ultimo mese, ma, ripetiamo, considerando tutto il contesto sarebbe stato assurdo se ciò non fosse successo.
Lasciarlo crescere senza pressioni e limitando le aspettative. Questa può essere la strada ideale da percorrere, senza chiedere troppo ad un ragazzo che deve anche sbagliare per crescere. Per adesso è un talento grezzo, un po' ibrido anche a causa dei diversi ruoli, ma se dovesse trovare la giusta consapevolezza ed una maggiore capacità finalizzata, col giusto cinismo e una maggiore tendenza a puntare con costanza l'avversario, potrebbe davvero spiccare il volo e diventare un giocatore di primaria importanza.