I numeri di un Catania soggettivamente bello, oggettivamente solido
C'era una credenza secondo la quale il fascino è soggettivo, la bellezza oggettiva: cioè può piacere tutto tutto, ma le qualità vanno definite e riconosciute. Nel caso del Catania potremmo dire che è soggettivamente gradevole da vedere, ma oggettivamente forte e positivo: a differenza di un quadro, nel calcio possiamo contare sui numeri; non i soliti, lo sappiamo che i rossazzurri sono secondi, bella media punti ecc.. Partiamo invece dagli approcci alle partite, che anche se positivi non possono scongiurare i gol presi, ma dicono che solo 2 volte la squadra di Toscano è andata sotto nel punteggio. Nessuno così fino a questo momento, anche se bisogna aggiungere che nelle due occasioni citate - Cosenza e Trapani - sono alla fine arrivate una sconfitta ed un pareggio. E offensivamente sono ancora solo due i match in cui nel tabellino dei marcatori non è comparso nessuno.
Una statistica meno prorompente è quella delle volte in vantaggio, 8, che segna il 6° rendimento totale del girone, mentre sono 9 i giocatori diversi a segno: solo Salernitana, Potenza e Picerno ne hanno mandati in gol di più, 10 per l'esattezza. C'è equilibrio inoltre nella distribuzione dei gol, tra primo e secondo tempo, rispettivamente 11 e 12; gli attaccanti hanno “bucato” la rete ben 15 volte.
Queste dopo 12 giornate le voci di cui tener conto, che certo non fanno necessariamente del Catania la squadra più divertente da vedere, ma certamente esprimono concretezza e suggeriscono meccanismi ben avviati. Il margine potenziale lo conosce bene solo Toscano, e starà a lui decidere se cercare con il passare delle giornate ancora più consapevolezze sul piano del gioco: fermo restando che la squadra in ampi tratti di ottobre è apparsa dominante. Oppure continuare ad affermare, tramite i numeri, che ad esser bello è semplicemente ciò che…vince.
