Infermeria: i nodi Di Tacchio e Rolfini

L’esordio in campionato del Catania si avvicina e, oltre alle riflessioni in ottica mercato, l’attenzione deve essere posta sulle condizioni fisiche soprattutto di due elementi. Ci riferiamo a Di Tacchio e Rolfini, un rinforzo arrivato dal mercato ed una di quelle che dovevano e dovrebbero essere le colonne portanti del nuovo progetto ma che hanno vissuto un'estate quantomeno frustrante. I due giocatori non hanno preso parte alla gara di Coppa col Crotone e all'amichevole contro la Valletta, ma sono rimasti ai margini anche delle amichevoli di fine ritiro contro Ascoli e Montespaccato. Praticamente dal 31 luglio in poi il campo per loro è stato un miraggio, saltando tutti i test precampionato, e vivendo dunque un ritiro ed una preparazione a singhiozzo. Il trauma contusivo-distorsivo al ginocchio sinistro che ha fermato Di Tacchio impone grande scrupolo e attenzione, così come la distrazione muscolare accusata da un Rolfini reduce da annate con problemi sicuramente più gravi; ma l'interrogativo riguarda sostanzialmente le ripercussioni che potrà produrre un ritiro fra alti e bassi.
Ad oggi è difficile che entrambi possano prendere parte alla gara contro il Foggia ma la speranza è che possano essere aggregati il prima possibile al gruppo. Nel frattempo il Catania si è trovato costretto a sopperire alle loro assenze con un organico “corto”. Con Rolfini fuorigioco, Forte è l'unica alternativa da centravanti; mentre in mediana la squalifica di Quaini rende oltremodo pesante il forfait di Di Tacchio. Aloi, Corbari e Martic sono arruolabili (quest’ultimo deve scontare un turno di squalifica), ma ancora non dotati di feeling fra loro e rispetto al progetto generale. Insomma il Catania dovrà in parte stringere i denti, ma soprattutto capire bene come recuperare due giocatori che avranno bisogno di tempo per essere al massimo della condizione. Una storia che potrebbe riguardare anche Stoppa, e che speriamo di non dover più raccontare.