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Infermeria: i nodi Di Tacchio e Rolfini

Francesco Di Tacchio

L’esordio in campionato del Catania si avvicina e, oltre alle riflessioni in ottica mercato, l’attenzione deve essere posta sulle condizioni fisiche soprattutto di due elementi. Ci riferiamo a Di Tacchio e Rolfini, un rinforzo arrivato dal mercato ed una di quelle che dovevano e dovrebbero essere le colonne portanti del nuovo progetto ma che hanno vissuto un'estate quantomeno frustrante. I due giocatori non hanno preso parte alla gara di Coppa col Crotone e all'amichevole contro la Valletta, ma sono rimasti ai margini anche delle amichevoli di fine ritiro contro Ascoli e Montespaccato. Praticamente dal 31 luglio in poi il campo per loro è stato un miraggio, saltando tutti i test precampionato, e vivendo dunque un ritiro ed una preparazione a singhiozzo. Il trauma contusivo-distorsivo al ginocchio sinistro che ha fermato Di Tacchio impone grande scrupolo e attenzione, così come la distrazione muscolare accusata da un Rolfini reduce da annate con problemi sicuramente più gravi; ma l'interrogativo riguarda sostanzialmente le ripercussioni che potrà produrre un ritiro fra alti e bassi.

Ad oggi è difficile che entrambi possano prendere parte alla gara contro il Foggia ma la speranza è che possano essere aggregati il prima possibile al gruppo. Nel frattempo il Catania si è trovato costretto a sopperire alle loro assenze con un organico “corto”. Con Rolfini fuorigioco, Forte è l'unica alternativa da centravanti; mentre in mediana la squalifica di Quaini rende oltremodo pesante il forfait di Di Tacchio. Aloi, Corbari e Martic sono arruolabili (quest’ultimo deve scontare un turno di squalifica), ma ancora non dotati di feeling fra loro e rispetto al progetto generale. Insomma il Catania dovrà in parte stringere i denti, ma soprattutto capire bene come recuperare due giocatori che avranno bisogno di tempo per essere al massimo della condizione. Una storia che potrebbe riguardare anche Stoppa, e che speriamo di non dover più raccontare.