Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: Eppur si vince

Scritto da Stefano Auteri  | 
Guglielmotti e Lunetta

Eppur si vince. Nonostante una rosa deficitaria dal centrocampo in su a causa di un mercato a rilento; nonostante le condizioni non ottimali dei centrocampisti; nonostante l'in&ou di Sturaro ed un Lunetta zoppicante, il Catania torna a sorridere, seppur a denti stretti, ma sempre meglio che piangere. Eppur si muove esclamò Galileo, e si muove pure una classifica che vede adesso il Catania un po' più lontano dal decimo posto, ma i tre punti conquistati non devono distrarre dai limiti della programmazione che ancora adesso si palesano. Già leggendo le distinte la sensazione era sì che gli undici rossazzurri scelti dal primo minuto potessero battere il Giugliano, non v'è dubbio; ma sorgeva al contempo una domanda: come è possibile che il 26 gennaio una squadra che già da oltre un mese aveva palesemente bisogno di rinforzi, dopo aver ceduto Verna, Carpani e risolto con Chiricò, si ritrovi con uomini contati in avanti ed in difesa, e a dover riesumare giocatori che erano (e chissà magari ancora sono) chiaramente sul mercato?

Del resto c'è un leitmotiv nel biennio di Serie C del Catania di Pelligra: il ritardo. Ritardo nelle decisioni che rispecchia il ritardo nei chiarimenti davanti ai microfoni e si riverbera poi anche sul mercato, ma più in generale sulla programmazione. La conferenza stampa della vigilia di mister Toscano incentrata praticamente solo sul mercato era stata la classica conferenza di un 15 dicembre qualunque. “Dovremo rinforzare la squadra puntellando i reparti e garantendo giocatori con caratteristiche diverse”. Tutto potenzialmente giusto ma maledettamente in ritardo, senza alcuna responsabilita di chi era davanti ai microfoni. E allora ciò che ne deriva dopo il triplice fischio è solamente una doverosa distinzione: ai giocatori vanno gli applausi per n vittoria meritata; alla società vanno i brusìi per una strategia tout court ancora incomprensibile.

Come le sconfitte erano state pesanti, cosi questa vittoria in un contesto complicato è di fondamentale importanza, ma non deve annebbiare la vista su ciò che serve. Sturaro si è fatto nuovamente male e, spiace dirlo, non si può probabilmente fare troppo affidamento su di lui.  Servirebbero dunque uno/due centrocampisti. Se Anastasio viene arretrato perché considerato più affidabile dietro rispetto a Ierardi e Gega, è ovvio che sia necessario un altro esterno di sinistra; Montalto continua a non convincere e Stoppa ne avrà per diverse settimane… fate voi i calcoli su quanti giocatori offensivi servono. Rendere nota adesso la ricerca di imprese a cui affidare i lavori di Nesima sa di volontà di pubblicizzare dei fatti che però ancora fatti non sono, e per quanto sia giusto dare il beneficio degli intenti, è indispensabile in primis che arrivino due giocatori offensivi, che si trovi un campo di allenamento stabile e che si pongano le basi per un centro sportivo. Oggi e non domani. Sedersi su una vittoria sarebbe l’errore più grave possibile, considerare tutti appagati per una nota societaria idem, così come pensare che l’opinione pubblica getti la croce addosso ai giocatori. Finché non si  vedrà una vera programmazione e coerenza ci saranno dubbi che alcune vittorie potranno solamente offuscare, ma non cancellare. Chi pensa che questo sia disfattismo ragiona con il cuore, e solo per questo è giustificato