Catania ci risiamo... Ancora attaccati a Quaini tra infortuni e mercato monco

La sfida di sabato prossimo contro il Sorrento è ormai alle porte, con il Catania che dovrà fare i conti non soltanto con il ricordo freschissimo della sconfitta in terra calabrese, ma anche con una parziale emergenza in mediana visti gli impegni ravvicinati. Il rientro di Di Tacchio rappresenta certamente una buona notizia, ma il centrocampista non ha ovviamente i novanta minuti nelle gambe, mentre Aloi sarà costretto almeno ad altre due partite di riposo. Ecco perchè allora il salvatore della patria torna ad essere Alessandro Quaini (anche lui senza il ritmo partita) che potrebbe alternarsi proprio con uno dei colleghi di reparto.
La situazione è chiara, Quaini è colui su cui si può sempre fare affidamento, ma altrettanto chiaro è che il Catania si ritrova a dover mettere delle toppe che vanno parzialmente in contrasto con il concetto di “non lasciare nulla di intentato”. In una stagione che rappresenta un'opportunità vista la caratura media delle competitrici, il Catania ha lasciato qualcosa di incompleto da due punti di vista: il mercato e la risoluzione della problematica legata agli infortuni. Ancora una volta il centrocampo appare sguarnito, così come successe lo scorso anno se vi ricordate dopo gli infortuni di Di Tacchio (7 settembre), De Rose (14 settembre) e Sturaro (25 settembre). Una maledizione, quella di settembre, per il centrocampo etneo, che però deve essere ricondotta ad alcune dinamiche tra preparazione, impianti e condizioni pregresse dei giocatori che aiutano sicuramente il fato.
Oltre agli infortuni però, come dicevamo, la poca quantità di elementi in mezzo al campo va anche analizzata in chiave mercato. Il Catania non ha acquistato quel centrocampista che ha cercato con insistenza fino all'ultimo giorno e per di più Martic che era stato presentato come possibile mediano, alla fine non è stato mai preferito in emergenze a Jimenez. Un vero peccato dover trovare soluzioni alternative o mettere toppe, un qualcosa che non sembrava potersi profilare all'orizzonte fino a sette giorni fa, ma che adesso è davanti agli occhi di tutti