Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Il miglior attacco è la difesa

Andrea Dini

Il punto di forza del Catania è indubbiamente la fase difensiva, quella risorsa a cui si è aggrappato Toscano qualche mese fa per uscire da un momento difficile e che si è rivelata la scelta giusta. Del resto i numeri fatti registrare dai rossazzurri parlano chiaro. Se analizziamo il rendimento generale, i 34 gol al passivo attestano il Catania al quinto posto della speciale graduatoria in coabitazione con il Benevento, mentre fuori casa occupano l’ottavo posto con 22 gol. In realtà, però, come spesso abbiamo sottolineato, nei playoff è fondamentale lo stato in cui si arriva agli stessi, ed il Catania si presenta davvero in grande spolvero. Nelle ultime 10 gare Dini ha subito appena 7 gol con tre clean sheet ed uno 0-0 rimediato in casa con il Crotone. Se analizziamo invece le sfide lontano dal Massimino, in tutto il 2025 i rossazzurri hanno subito appena 10 reti, dimostrando quella compattezza che ha consentito di mettere a referto la media di 2 punti a partita.

Tutto è iniziato con l'acquisto di Dini che ha garantito sicurezza, proseguito con il recupero fisico di Di Gennaro, quello tecnico-tattico di Ierardi, ed infine le prestazioni in salita di Celli sul centro sinistra. Ovviamente non è solo la linea difensiva ad aver limato gli errori (individuali e di reparto), ma è stato tutto il gruppo a sacrificarsi maggiormente, sfruttando poi un centrocampo solido con De Rose, Quaini ed il recupero di Di Tacchio. La difesa sarà l'arma su cui puntare l'assalto ai playoff, perchè non subendo si creano pensieri agli avversari costretti a vincere; poi eventualmente con i passaggi dei turni si vedrà. È ovvio però che bisognerà cercare di mantenere un atteggiamento difensivo diverso rispetto ai trenta minuti nella propria metà campo visti a Potenza a cavallo fra primo e secondo tempo. La difesa è un punto di forza, ma non si dovrà commettere l'errore di cullarsi su di essa