La fase difensiva, il Massimino, il pragmatismo: il triangolo delle Bermuda, dove scompaiono gli attaccanti avversari

Gli amanti del mistero conosceranno sicuramente la leggenda di quell'area a nord dell'Oceano Atlantico, che da quasi 100 anni toglie il sonno a complottisti e sostenitori di tesi aliene, il triangolo delle Bermuda divoratore di aerei e sfortunate navi. Da meno tempo e sicuramente senza l'apporto di UFO - forse, perché riguardando la partita di Cerignola il dubbio viene - qualcosa scompare pure nel triangolo messo in piedi da Toscano: gli attaccanti che se la vedono con il Catania. 8 porte inviolate su 10 è una roba fuori di testa, imbattibilità casalinga così come nessuno in Italia è finora riuscito a mantenere.
DIFESA - La punta più importante della figura è quella della retroguardia, confermata nel suo affiatamento e nella scelta di personalità sportive di spessore in C: ma come detto è tutta la fase che funziona, con Di Tacchio spesso in aiuto di Di Gennaro, i braccetti molto spesso bloccati e dunque facilitati nelle coperture preventive; e un Dini sempre pronto a fare straordinari o comparsate a seconda della partita.
MASSIMINO - Il Massimino torna ad essere un fattore a cui ci si era disabituati. 0 gol subiti come un'altra squadra che qualche anno fa così si costruì la B; ma il fatto è che con il passare delle partite i rossazzurri concedono sempre meno, difendono con tanti uomini certo, ma bene. Chiedere pareri a Roberto Inglese che tra ambiente e Di Gennaro non sa cosa abbia sofferto di più. Segnare al Catania per adesso è difficile, che si tratti dell'ultima o della prima in classifica.
PRAGMATISMO E STUDIO - Conta essere concreti. La squadra è catechizzata da Toscano al massimo sforzo “all'indietro”, e al minimo in avanti, lo dice una statistica su tutte che riguarda gli esterni di centrocampo: non crossano quasi mai e non sistematicamente supportano i trequartisti per creare la superiorità numerica. Lo fanno più che altro per dettare l'appoggio semplice, il fondo lo trovano pochissimo per scelta. E poi c'è lo studio: delle difficoltà avversarie, dei modi che hanno gli altri di stare in campo, come successo con la Salernitana messa a nudo nei suoi orrori difensivi. Eppure bassi numeri stanno portando alti rendimenti costituiti da 7 gol fatti e 0 subiti nelle ultime tre uscite, la strada come avevamo scritto la conosce Toscano e per adesso sta pagando pur senza spettacolarità.
Tre elementi che depotenziano gli avversari e lo “nascondono” sembrano essere il più pesante bigliettino da visita in possesso del Catania, nella settimana della seconda sfida ad una capolista consecutiva, il Benevento. Scomparirà anch'esso?