Il primo turno infrasettimanale della stagione ha permesso al Catania di guadagnare
qualche giorno di attenta tranquillità, di respiro. Il 4-0 inflitto alla Cavese al Massimino - reti di Curiale, Di Piazza e doppietta di Lodi - ha una duplice valenza: da un lato, permette di accorciare nuovamente la classifica. Dall'altro, rappresenta un
lenitivo per una squadra che aveva bisogno, appunto, di serenità. Specialmente in vista del
doppio impegno in trasferta nel giro dei prossimi dieci giorni.
Aveva chiesto proprio questo Camplone in conferenza stampa alla vigilia:
tranquillità. E la sua squadra ieri sera ha risposto nel migliore dei modi, confezionando una prestazione convincente sotto il profilo non solo dell'atteggiamento, ma anche sotto quello dei freddi - ma non troppo - numeri. Quella con la Cavese è la seconda gara stagionale che i rossazzurri chiudono senza gol al passivo, la
seconda consecutiva in casa. Non solo, perchè la partita del Massimino ha evidenziato altri due aspetti di grande rilevanza. Lodi continua a essere chirurgico sui calci piazzati e i due attaccanti, Curiale e Di Piazza, sono tornati a timbrare il cartellino dopo tempi diversi.
Cosa consegna tutto questo? Nulla, o meglio:
non ancora abbastanza. Perchè si, battere la Cavese era fondamentale per il percorso di crescita e rinascita di questa squadra, ma il tutto non deve assolutamente essere vanificato. Per questo motivo, la gara del Granillo con la Reggina di domenica e poi, una settimana dopo, quella a Terni, dovranno confermare quello che di buono si è visto ieri al Massimino.
Due tra le "esterne" più difficili dell'intero campionato, che potrebbero conferire al Catania nuove certezze e ulteriore serenità. Due partite, dieci giorni, un obbiettivo: non gettare al vento la prestazione con la Cavese. Il concetto di continuità è alla base di tutto, e tornare indietro "svegliandosi" con le stesse incertezze è sicuramente l'ultima cosa che Camplone vorrebbe.