Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: “Nuovo entusiasmo o solito poker?”

Scritto da Stefano Auteri  | 

Passare dall’andare in ritiro al vincere in scioltezza 4-0 non è proprio facile da spiegare ma rientra nell’assurdità di una stagione in cui nelle ultime tre giornate una squadra riesce a vincere due gare per 4-0 e perderne una malamente con 3 reti di scarto. Tutto e il contrario di tutto con una semplicità in entrambi i casi disarmante, perché tanto il Catania ha demeritato domenica scorsa, quanto ha passeggiato su un Brindisi che effettivamente era apparso poco probante. Qualcuno potrebbe dire eh sì ma se non si vince con la penultima, vero, ma guardando ciò che era successo con Messina, Monopoli, Francavilla e Monterosi il rischio di rimanere con la bocca asciutta non era poi così basso.

Tutto è andato per il verso giusto ma attenzione a parlare di “nuova mentalità”; “svolta” e compagnia varia. I nuovi si sono ben espressi, il nuovo modulo “peraltracentrico” ha funzionato in maniera efficace e la difesa non ha subito reti, ma sappiamo tutti che la cautela deve necessariamente essere la chiave per interpretare il momento ed il contesto. Non si può cambiare dna in una settimana, così come i nuovi arrivati dovranno essere valutati nuovamente, ma quel che di buono si è visto col Brindisi rimane e deve essere un punto “ririririripartenza”. Una cosa è certa vecchi, nuovi, alti, bassi, biondi o pelati, Di Carmine è un attaccante che in giro in C non si trova. Il suo apporto offensivo, la preoccupazione che genera negli avversari e le giocate con cui dialoga con i suoi compagni sono merce rara. La speranza è che da adesso in poi Lucarelli non debba più privarsene, perche nonostante Costantino non abbia sfigurato e appaia un attaccante “di categoria”, comunque i 7 gol di Di Carmine proiettano il numero dieci verso la media di una rete ogni due partite, e le sue marcature hanno portato 9 punti e contribuito a due poker.

Rimangono ora alcuni punti interrogativi: il 3-4-1-2 è fondato su Peralta, e quindi Chiricó? Il fantasista ex Crotone ha caratteristiche diverse e non sarebbe un doppione puro nel l’interpretazione del modulo, ma può stare in panchina un giocatore con l’ingaggio di Chiricó o l’ipotesi del 4-2-3-1 prenderà più corpo? Poi, la squadra dimostrerà finalmente continuità? Cosa cerca ancora sul mercato il Catania? Soffermandoci su quest’ultimo punto perché dobbiamo registrare le parole di Lucarelli: “se ci sarà la possibilità agiremo in entrata su tutti i reparti”; insomma potrebbero arrivare addirittura a dieci i nuovi rossazzurri, ma che giocatori servono? Probabilmente un playmaker per l’eventuale centrocampo a tre; forse un terzino e forse una seconda punta/fantasista. Una rivoluzione tanto inimmaginabile quanto indispensabile ma da amalgamare

La società certamente sta cercando di rimediare ai suoi errori ma non basta un 4-0 contro la penultima per dire che ci stia riuscendo. Altre controprove, molta continuità e soprattutto una solidità granitica serviranno per far dimenticare 9 sconfitte e tante umiliazioni. Il successo di ieri e la prestazione sono comunque propedeutiche per presentarsi in maniera convinta alle semifinali di Coppa e cercare in ogni caso di dare il giusto senso al campionato verso i playoff, a prescindere dall’ingresso tramite una porta principale o secondaria