Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Catania aspetta Pelligra: c'è fiducia ma si attendono i fatti

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Siamo nel 2025, la pandemia ci ha insegnato a lavorare da casa, a fare convegni solo online. Che la presenza fisica è un concetto ormai relativo, quando si vuole comunicare. Vale anche per un patron che sta dall'altra parte del mondo ed impiega uomini fidati per la gestione di un suo patrimonio, come Pelligra, impegnato in viaggi di lavoro la scorsa settimana ma tornato a Melbourne senza passare da Catania. Si attende un suo cenno, che richiamerebbe ad effetto domino il potersi muovere di Grella, poi Faggiano, Toscano, la squadra: lo si può dare anche a distanza, la volontà di investire è costituita da intenzioni seguite da azioni anche a distanza come si è fatto per l'offerta alla curatela occupata con Torre del Grifo. 

Eppure la sua presenza rappresenterebbe ancora un segnale, in un calcio che vive tanto di fondi e poco di presidenti: il suo arrivo segnerebbe ufficialmente il distacco molto sottile tra la passata e la nuova stagione, non per forza con una conferenza stampa. Anche perché spesso hanno lasciato il tempo trovato, ma vederlo sarebbe già per definizione teatro di programmazione ed avvio di un nuovo inizio. Sarà la conferenza di presentazione di Zarbano l'occasione? Oppure Pelligra stesso aspetta un cenno dalle sue attività per capire come affrontare il futuro? L'unica cosa certa è che Grella e soprattutto il direttore sportivo, Faggiano o chiunque sarà, con la presenza dell'imprenditore australiano o meno, hanno bisogno di pensare concretamente al prossimo campionato. Le risposte potrebbero essere già arrivate a chi deve riceverle, la stampa è fiduciosa, ma servono i fatti e non i soliti sorrisi. Del resto i precedenti dell'anno scorso non lo permettono al 100% la serenità: ma con le comunicazioni ufficiali, i fatti, la fiducia si trasformerebbe anzi in certezza. Per adesso, la riflessione silenziosa, continua.