Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: “Messaggio forte e chiaro”

Scritto da Stefano Auteri  | 

Non più tardi di giovedì scorso i tifosi rossazzurri avevano mandato un messaggio forte e chiaro: “i fischi erano inevitabili, adesso però mettiamo tutto da parte perché c’è un’occasione d’oro davanti a tutti noi”; a quasi una settimana di distanza è arrivata la risposta dei giocatori: “noi ci siamo e nonostante alcuni limiti proveremo a dare il massimo”. Dopo l’andata del Primo Turno di Playoff potremmo sinteticamente dire che tutti hanno fatto la loro parte, conducendo i colori rossazzurri non solo alla vittoria nell’esordio degli spareggi, ma al successo in una gara che doveva sancire la cesura rispetto al ruolino in campionato. Tutti, come dicevamo, hanno svolto il loro lavoro, a partire dalla società che con due mosse (allenamento a porte aperte e mini ritiro lontani dalla città) ha finalmente preso due decisioni giuste; passando per i tifosi e arrivando a tutto lo staff che ha preparato nel migliore dei modi la sfida.

Il Catania ha vinto perché è rimasto in campo con concentrazione e dedizione per tutti i novanta minuti; perché chi è entrato non ha fatto mancare il suo apporto; perché pur concedendo qualcosa, ha comunque creato tanto. Secondo qualcuno è un ‘nuovo Catania’, personalmente la sensazione è di aver già visto questo atteggiamento in alcune poche belle partite di campionato, e più sovente in Coppa, ma sicuramente non si è visto con costanza. Forse i rossazzurri hanno ripreso il filo conduttore legato alla finale di Coppa, alla sfida con il Messina, alla gara contro il Benevento; forse sono tornati Immacolati e rigenerati. Forse. Ancora non si può esprimere un giudizio definitivo, sarebbe scellerato, così come però sarebbe autolesionistico placare l’entusiasmo della piazza. Il Catania deve cavalcare l’entusiasmo da umile scudiero, senza gli allori di una vittoria che non cambia ancora la sostanza, perché ancora non è stato fatto abbastanza per scacciare spettri e paure.

Il concetto espresso da Zeoli in conferenza stampa è abbastanza chiaro e si può sintetizzare nella voglia di non enfatizzare gli aspetti positivi perche questa squadra non ha bisogno di elogi, ma di tensione. Il Catania deve e dovrà mantenere sempre altissima la concentrazione, mostrando lo stesso approccio e gli stessi venti minuti visti a Bergamo. Un avvio che non ha raggiunto la perfezione solo per l’imprecisione delle punte, ma l mentalità deve essere la medesima. Poi c’è da chiedersi come mai l’Atalanta abbia preso il sopravvento dal punto di vista territoriale e del possesso. Zeoli ha negato l’esistenza di un calo fisico; identica la posizione di Welbeck che ha accennato ad una precisa strategia tattica. Anche in questo caso lo scopriremo solo vivendo. Intanto bisogna godersi finalmente un successo esterno, finalmente un sorriso convinto ed un ritorno in un Massimino strapieno. Quello che succederà è ancora da scrivere.