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Top Player: Michele D'Ausilio e l'uno per tutti

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Il problema che stiamo avendo più spesso nei giorni successivi ai match della prima in classifica, eleggere il migliore in campo. Problemi che tutti vorrebbero avere. Il 2-0 del Catania a Crotone certifica tante cose, soprattutto il concetto di funzionamento del meccanismo creato da Toscano non da inizio stagione, ma da 17 mesi. Non bello ma tremendamente efficiente, capace di mettere tutti a loro agio contro una signora squadra come il Crotone, con 7 assenti. Michele D'Ausilio non fa eccezione, e scegliamo di premiarlo rispetto ad un Di Gennaro, Corbari, Lunetta, per due motivi. Numero uno, ha rispettato attese importanti su di lui alla vigilia, alla prima da titolare al Massimino dopo una certa altalenanza di impatti da subentrato: gioca al posto di Cicerelli ma più da trequartista lasciando prevedibilmente spazio a Lunetta, quindi dimostrando intelligenza tattica. E il Crotone non ha saputo mai tamponare il duetto di sinistra, dalle note soavi ma semplici. E poi ha fatto ciò che stava sottolineato sul suo curriculum quando è arrivato, l'assist: nello specifico pure stupendo, a memoria, senza guardare, bruciando il centrale avversario in uscita. Sfiora anche il gol mettendo a sedere Cargnelutti e calciando di destro a fil di palo; esce stremato dai crampi, chissà da quanto non giocava 80 minuti.

Numero due, rappresenta il funzionamento di quel meccanismo di cui parlavamo prima: qualcuno si ricorda di Mario Paglialunga? Nessuno, lo sappiamo. Vi ricorderete forse un Catania Sampdoria 3-1 di 13 anni fa, con gol del pareggio a firma dell'argentino. Un giocatore non congruo a quel livello di squadra, che però trovava una sua dimensione nel contesto funzionante costruito attorno a lui. Ecco la sensazione lasciata al Catania oggi è che le assenze sono ridimensionate perché chiunque vada in campo a sostituire il compagno, erediti uno stato mentale tale da fare anche meglio. Un “sistema” capace di rispolverare Allegretto in difesa, senza subire gol in 270 minuti. Una strada tracciata da Toscano, poi seguita, diventata consuetudine, si spera da adesso in poi con il pilota automatico anche se torneranno le difficoltà.