Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

A Cittanova più pony che 'cavaddi', ma bisogna tornare a correre

La prestazione di domenica del Catania non lascia spazio a ‘Top Player’, premi, frizzi e lazzi perché effettivamente non c'è nessun giocatore che si è distinto particolarmente in una mediocrità collettiva che invece ha preso il sopravvento. Stavolta non si è visto nessun purosangue scorazzare nelle praterie sintetiche, nessuna forza irresistibile perché i ‘cavaddi’ sono rimasti nei box trasformandosi in simpatici e mansueti pony.

Per carità, nulla togliere ai pony che tanto cari sono ai più piccoli, ma non dite che vedendone uno non avete pensato “sì carino, bella chioma, ma quanto è noioso, va a uno all'ora…". Non puoi sorprendere con i pony, non ti diverti con un pony (a meno che non soffri della sindrome di Peter Pan o ami la lentezza), certo il pony è forte e resistente ma te ne fai poco quando per sorridere hai bisogno di velocità, intraprendenza e imprevedibilità. A Cittanova, soprattutto nel primo tempo, il Catania è stato troppo compassato e nessuno dei rossazzurri ha mai dato una scossa che potesse rendere elettrizzante la fase offensiva.

Adesso è necessario che Ferraro ritrovi i suoi puledri, perché in un contesto doverosamente sereno viste comunque le 9 vittorie, gli 8 punti di vantaggio sulla seconda e la solidità raggiunta, si deve subito riaccendere la spina e tornare a vincere. La risposta che deve necessariamente arrivare riguarda in primis l'approccio alla gara che contro il Canicattì dovrà essere devastante, sulla falsariga di quella di Ragusa dopo l'eliminazione in Coppa con la Sancataldese, il resto, compreso il risultato verrà da sé. Il Massimino rivuole subito i suoi  ‘’Cavaddi" per tornare a correre, sorridere e sognare; dopo il 7 maggio, magari, avremo tutto il tempo per ricrederci sui pony.