Un Conte "Toscano" da corto muso

Il profilo delineato da Domenico Toscano è ormai abbastanza chiaro, e nonostante un 5° posto che non può essere del tutto soddisfacente se si pensa alle premesse dello scorso luglio, definisce una squadra proprietaria di un'identità. Che poi è la cosa che conta di più in Serie C. Merito dell'aver tenuto in piedi la baracca anche nei momenti più difficili, l'aver scelto una direzione perseguita sempre paga da ormai due mesi: il Catania ricorda adesso per atteggiamento il Napoli di Conte, nel saper affrontare le situazioni avverse aggrappandosi alla concretezza; “Cosa intendete per bel gioco? Tiki Taka? Palleggio? Noi siamo solidi e serve solo il nostro carattere”, le parole del tecnico che confermano quanto si vede in campo, nelle espressioni dei giocatori al salvataggio di Sturaro e alla rete di Inglese dopo tanta sofferenza.
Un “corto musetto” che ha permesso di prevalere in 4 delle ultime 6 partite vinte: tutte con una rete di scarto. Lo permette una difesa che con Dini e Di Gennaro ha cambiato atteggiamento, ha capito come giocare come ha fatto Ierardi, ha trovato il modo di essere utile con Celli. Nessuna bellezza, zero tacco e punta, tanta difficoltà degli avversari nello scardinare la retroguardia a 5 con Raimo bravo nel chiudere le diagonali più di Anastasio sulla sinistra. Insomma il Catania non ha paura di difendersi anche con 10 elementi dietro la linea del pallone quando Inglese arretra ed accorcia tutta la squadra: va da sé che se la manovra è spesso sporca quando Di Tacchio e De Rose palleggiano poco, ma ne guadagna lo spazio che non trovano gli attacchi nemici.
L'identikit voluto oggi da Toscano non è chiaramente quello che avrebbe preferito per il suo Catania, soprattutto in casa poco verticale se non sulla fascia sinistra. Da questo passa il miglioramento al centro dai piedi di Jiménez (spronato dallo stesso tecnico) e Stoppa quando tornerà ad essere lui, con un Dalmonte che scalpita. Un buon play-off, alla lunga, dipenderà anche dal continuare ad evolversi mettendo davanti all'avversario tutta la testa, oltre al musetto.