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Editoriale: Catania bipolare

Bello e vincente in Coppa, sterile e compassato in campionato

Scritto da Stefano Auteri  | 

Sette mesi dopo perdere col Sorrento fa ancora male, più male, non solo perché ci si rende conto che il Massimino è terra (e spalti) di nessuno, ma soprattutto perchè rispetto all’anno scorso il Catania non è più temuto da nessuno. Otto sconfitte non sono ammissibili per una squadra che deve incutere timore e vuole farsi rispettare, perché pensate a questo: quasi la metà delle squadre partecipanti a questo torneo l’hanno battuta e più in generale 12 su 18 non sono andate incontro alla sconfitta. Numeri che stonano con le aspettative non solo di inizio anno, ma anche maturate dopo le prime gare comunque convincenti della gestione Lucarelli.

Il Catania è sorprendente ma nel vero senso della parola, cioè non si può mai capire quale sarà la prestazione che offrirà nella gara successiva. Nelle ultime settimane abbiamo visto una formazione dal doppio volto: bella e vincente in Coppa, incomprensibilmente sterile e compassata in campionato; perché? La motivazione non può essere ricondotta alla condizione fisica come evidenziato dopo il Messina da Lucarelli, anche perché questo problema non era stato riscontrato, a detta del tecnico, in maniera così evidente al suo arrivo. Certamente c’è, c’era e c’è sempre stato, ma permane un limite nella continuità di approccio mentale, più palese in campionato dove gli etnei hanno racimolato solo un punto nelle ultime tre giornate. Inutile farsi paladini o boia della squadra in base al singolo evento, ma che sia necessario un intervento immediato è sotto gli occhi di tutti.

Un passaggio importante riguarda sicuramente il mercato. Capiamo le parole di Lucarelli che visto il ruolo tende con qualche bugia bianca a minimizzare l’argomento per non sminuire chi ancora deve produrre il massimo possibile, ma le riflessioni sono partite già da tempo. In primis in uscita con la decisione di poter fare a meno di Sarao (a prescindere dalle richieste de fosse servito sarebbe stato utilizzato) e probabilmente di un esterno. Ieri in tribuna era presente Cicerelli, elemento di esperienza e tecnica ma lontano dai campi da qualche tempo. Lui potrebbe essere un primo rinforzo, ma è la punta centrale il vero uomo mancante. Poi bisognerà fare chiarezza sui centrocampisti utili se si vorrà puntare sul 4-2-3-1 e infine qualche uscita di lusso in difesa.

Grella ha parlato di sforzo e voglia di puntellare la squadra, di certo però bisognerà farsi trovare pronti immediatamente, e la presenza di Cicerelli fa ben pensare. Piccola postilla sul Centro Sportivo, anche lì bisognerà farsi trovare pronti perchè se onestamente il Vice Presidente ha detto che erano altri i pensieri di questa prima parte di stagione, è altrettanto evidente l’importanza di questa struttura ed eventualmente il bisogno di demandare. Insomma il Catania deve rimediare, farsi trovare pronto e ripartire da quello che si è visto in Coppa. Non è facile, ma è doveroso.