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Editoriale: accenni di corazzata

Scritto da Stefano Auteri  | 
Mimmo Toscano

Diciamoci la verità quella con il Crotone non era, e non è stata, una partita come le altre. Quella contro i calabresi è stata la vittoria della personalità, della consapevolezza, dell'identità e della forza di una squadra che, agli occhi di chi scrive, per la prima volta è sembrata essere realmente una corazzata. Una sensazione resa forse ancora più forte dal contesto complesso che ha caratterizzato l'avvicinamento al match, perchè si può vincere una gara senza 7 giocatori importanti di cui 4 titolari, praticamente senza centrocampisti e difensori in panchina; sì si può vincere, ma è estremamente difficile farlo ‘liquidando’ un avversario tecnicamente dotato e che sarebbe dovuto essere un antagonista per la promozione. Il Catania, soprattutto al Massimino, annichilisce gli avversari, le loro velleità e le speranze di impensierire Dini. Che siano catenacciare o spavalde; prime o ultime, il Catania sembra sempre avere le carte giuste che da contromisure si trasformano in armi micidiali.

Gli accenni di corazzata  prendono le mosse da un aspetto chiaro a tutti: la squadra segue per filo e per segno il suo tecnico. Ciò che si è visto in campo nelle difficoltà, e non solo, fa capire come Toscano abbia pienamente il controllo del gruppo e della situazione, stia toccando le corde giuste creando quell'empatia fondamentale per gettare il cuore oltre le difficoltà. Certo poi se i risultati ti danno ragione anche le normali frustrazioni lasciano spazio all'accettazione che “forse prima o poi verrà il mio momento”. Così come è capitato ad Allegretto che nel ‘sistema’ porta a casa ancora una volta la pelle; così come è successo in passato a Pieraccini dopo tanta panchina, capita a Rolfini e Caturano a gara in corso, o a Jimenez ritornato protagonista. La solidità è la via, il pragmatismo la formula e adesso anche la Catania più restia nei confronti del tecnico sta iniziando ad alzare bandiera bianca.

Per qualcuno forse staremo esagerando, ma crediamo di no. Per essere totalmente una squadra schiacciasassi ancora ci vogliono degli step e soprattutto bisognerà passare dalle forche caudine di un gol subito in casa, magari che ti porti in svantaggio, per saggiare la reazione anche in quelle situazioni. Se però ciò non capita è solo merito dei rossazzurri. “Bisogna cavalcare l'entusiasmo”, ha ragione Toscano perchè sembra davvero che possa essere l'anno giusto, e poi oggettivamente bisogna riconoscere che è disarmante la facilità con cui un Catania ridotto all'osso abbia vinto contro il Crotone. Adesso bisognerà chiudere alla grande il mese di dicembre (Potenza e Atalanta U23) e poi toccherà alla dirigenza fare il suo dovere con un mercato utile alla causa. Ci guardiamo bene da utilizzare termini generatori di enfasi, perchè non è detto che sia ciò che serve. Dettagli, saranno questi a fare la differenza. Forse Jimenez, D'Ausilio e Lunetta (con Rolfini e Stoppa) non rendono così necessaria la sostituzione di Cicerelli; sicuramente servono uno/due uomini in mediana; certamente un braccetto che sappia giocare fare esterno. Ma non serve troppo sul mercato e in generale in questa stagione. Fiducia, adesso ce n'è tanta, non bisogna disperderla.