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Sotto la lente d'ingrandimento Marco Palermo e tutto il centrocampo rossazzurro, sul pantano di Lamezia

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 
Marco Palermo

Cercare di rendersi indispensabile con la propria unicità. Suonerà come un monito, un diktat, nella testa di Marco Palermo, autore del primo gol in rossazzurro nella trasferta di Lamezia. Rimbomba anche nella testa di coach Ferraro, consapevole dell’ottimo momento di forma del numero 23, ma soprattutto delle sue qualità sia tecniche che tattiche totalmente diverse da tutti gli altri centrocampisti in rosa: e allora rieccoci all’unicità accennata, di un giocatore capace di fare raccordo tra zona mediana e attacco con un pizzico di dinamicità in più rispetto al compagno Vitale: bravo nel leggere i tempi dell’azione, nell’accattare l’area di rigore, nella sapienza di palleggio quando si inserisce nel “RapiSarno”, nello stop a seguire di un pallone in zona defilata, girarsi rientrando sul destro e con la lucidità di metterla dove Mataloni può solo guardare. Il suo buon momento si era già palesato nell’ultimo match contro il Canicattì, e in questo senso è stato bravo il tecnico rossazzurro a non pensarci più di tanto e dargli subito la maglia titolare in un big match fuori casa.
 

Una prestazione che spicca su un campo molto, molto, pesante e all’interno di un reparto che non ha brillato per continuità nel corso della partita. Lo stesso Rizzo, molto positivo ultimamente, ha trovato qualche difficoltà nel far sentire la sua personalià tattica, ma anche tecnica, quando il Lamezia usciva per recuperare il pallone: mai è riuscito a trovare i compagni tramite i lanci lunghi che nell’ultima gara in casa gli avevano permesso di prendere alla grande il posto di Lodi, fuori per 90’ contro i lametini. Di qualche problema nella circolazione del possesso in mediana ne è stato sintomatico anche, soprattutto nel primo tempo, il movimento di Russotto che si staccava dalla fascia sinistra, per andare a chiedere palla in zona più centrale. Senza dimenticare i tanti cambi di fronte tentati con palla lunga in un campo non molto grande, bisogna però sottolieare ancora una volta come tutta l’economia del match sia stata contaminata da un terreno sì buono per tenuta dell’acqua, ma davvero fangoso.
 

La sensazione resta che un centrocampo con l’utilizzo di Palermo dal primo minuto sia più che una possibile soluzione, con Rizzo dietro a coprire le spalle anche a Vitale, e magari anche con Lodi quando la partita non si è ancora sbloccata e quindi lo richiede.