Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Grella a Catanista (parte 2): stadio, Nesima e burocrazia italiana

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Seconda parte delle interviste realizzate da Catanista al vicepresidente Vincent Grella, dedicata alle strutture e ai piani di Pelligra a Catania:

Per guardare l'intervista video completa clicca qui.

"IL BUSINESS PLAN PRESENTATO. Per me una delle cose più interessanti del progetto è quello di creare un meccanismo che permetta al club di essere sostenibile. Questo non perché Rosario voglia deviare le sue responsabilità come proprietario o per non fare fronte agli aumenti di capitale che servono al club per diventare sempre più competitivo, ma perché vuole che un domani, anche senza Pelligra, il club abbia delle solide fondamenta per andare avanti. Non sta certamente programmando di non esserci, però vuole creare un club che possa andare avanti ad esempio partendo da un settore giovanile che riesca a produrre calciatori e da una squadra con giocatori vogliosi di giocare per questa maglia. Non vengano per guadagnare un euro in più ma per piacere di indossare questa maglia con orgoglio; per questo sono convinto che ci vorrà tempo, perché insomma si capisca quanto sono serie le persone che lavorano qui.

BUROCRAZIA ED ENTUSIASMO A CATANIA. Non ho paura di questo aspetto, ed affronterò la situazione nel momento giusto se vedremo o sentiremo che non c’è più questa buona collaborazione. Sono in Italia da tanti anni e so quanto i tempi siano diversi rispetto all’Australia, però quando c’è serietà e programmazione si può pretendere che venga giustificato il non poter fare una cosa rispettando le regole. I nostri intenti verranno sempre perseguiti secondo la legge e con i giusti tempi, poi se capiremo che per motivi non pertinenti alla legge o senza una risposta logica ci verranno chiuse le porte, prenderemo provvedimenti. Se qualcuno fermasse il presidente e il suo entusiasmo per tutta la città, deve essere responsabile delle sue azioni. Con nome e cognome.

Nella vita, in generale, mi dà fastidio chi mi fa perdere tempo e preferisce parlare al fare. Quando si ha un progetto bisogna pensarlo in anticipo e portarlo avanti con il coraggio e idee chiare, tutto questo ovviamente non è riferito al contesto Catania. 

NESIMA. In quel posto c’è fra de opportunità di sviluppare lare, cela possibilità di aumentare il numero di campi. Oggi prendiamo quello che c’è e faremo delle migliorie importanti. Ci sono stato stamattina, si respira la voglia di rinascere, la stessa che abbiamo noi proiettata verso il futuro. È un campo abbandonato per tanti anni e utilizzato oggi da più persone, ad esempio i giovani del Catania o la squadra femminile. 

Tempo? Il “dispiacere” del tempo c’è, anche se da quando siamo qui, nonostante qualche difficoltà del comune, la collaborazione giusta per ciò che ricercava la società è stata presente. Io penso che a breve inizieranno i lavori, ma non so quanto dureranno precisamente; sicuramente prima di portare la prima squadra lì, perché deve essere messa nelle migliori condizioni possibili. Servirà un po’ di tempo perché i lavori da fare sono diversi.

STADIO. Il presidente vuole aumentare la capienza. Io penso che bisognerà valutare bene alla fine dei lavori, capire anche quali siano i vari step che la società deve fare. Parlo di dimensione, il progetto va portato avanti ma senza affrettare i tempi. Lo sappiamo che il quartiere è particolare, ma lui è convinto che si possa far funzionare, certo sulla capienza è inutile parlare di cifre adesso. Faremo dei ragionamenti precisi al momento giusto, però la cosa certa è la sua voglia di dare un posto a tutti i tifosi della città. Il mio ruolo è quello di incrementare l’interesse della gente, far sì che si ritrovino nello spirito della squadra. Non dormirò finché non accadrà.