Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Filippo Lorenzini a Catanista (parte 2): "A Catania lo firmerei un contratto a vita. La mia forza? La freddezza, ma è anche un mio difetto"

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Seconda parte dell'intervento di Filippo Lorenzini a Catanista il Talk:

"Vincere non è mai facile in qualsiasi categoria, anche se è vero che per la squadra che abbiamo vincere era un dovere. Spesso ho ripetuto che magari all'inizio non esprimevamo un gioco fantastico a causa di una programmazione che purtroppo o per fortuna è iniziata in ritardo e quindi ci siamo ritrovati in 20 senza conoscerci tra di noi. Poi quando abbiamo cominciato a giocare meglio siamo andati in bambola quelle 3-4 trasferte, però il gruppo ha fatto la differenza. Forse ci eravamo appagati, convinti che giocando comunque la vittoria arrivava, ma non era così perché ci hanno studiato e si difendevano in 30 metri. Non era facile, poi con Lodi sempre marcato arrivare agli attaccanti era difficile. Dietro abbiamo sempre fatto benissimo nonostante qualche giovane, ma non perché siano under, piuttosto perché in una piazza del genere a volte possono soffrire. È scattato un meccanismo che ci ha cambiati dopo Santa Maria Cilento. 
Ora i festeggiamenti, si parla di bus scoperti per la città ma non sappiamo nulla perché la società non ha avvisato di niente.

Il mio ruolo è quello di uno che guida da dietro, cerco di aiutare i ragazzi. Anche io ho i miei modi di farlo, da difensore devo sempre aiutare ed essere concentrato, questo l'ho imparato giocando con persone molto brave. La mia freddezza in campo è un pregio ma anche un difetto, me lo dicono gli altri vicini a me. Il mio passato è strano perché avrei voluto dare di più al calcio: prima di venire non ero mai stato in piazze grandi, per questo ho colto subito una occasione che aspettavo da anni. Cerco comunque di essere professionale e non esagerare mai nel bene e nel male, per questo sono come mi vedete all'esterno.
Purtroppo ho capito tardi che nel mio ruolo la testa e la concentrazione sono tutto e fanno la differenza, fino a qualche anno fa non avevo questa forza.

A me piace lavorare, Baldini ad esempio mi ha insegnato tanto perché ero molto giovane. Mi vedeva grezzo e mi ha fatto crescere, da lì in poi ho sempre avuto tecnici amanti del lavoro come me. Lo scorso anno ho avuto Caneo, in stile Gasperini, anche lui mi ha dato tantissimo.

Un contratto a vita qui lo firmerei, sono venuto che si parlava già di fallimento, figuriamoci se non resterei a vita.

I difensori in Italia? Io sono un pazzo juventino, credo che il terzetto Chiellini, Bonucci e Barzagli sia stata l'ultima grande difesa italiana, oggi magari c'è Bastoni molto bravo.

La squadra che mi ha fatto soffrire di più è stata la Ternana di Lucarelli, che magari non giocava benissimo ma aveva una qualità impressionante, ma anche il Foggia di Stroppa faceva venire il mal di testa.

Oltre al calcio ho fatto tutti gli sport possibili a parte il basket. Altre passioni? Ai videogames non gioco. Mi piace viaggiare, il più emozionante è stato il safari in Africa. La natura e la savana popolata da persone e animali. Per il resto sono fidanzato, lei è gelosa e non posso dire se mi piacciono bionde o more. La cosa più bella della mia vita è la famiglia, mia madre e le due nipotine. Mi piace anche il cinema e le serie TV, mi piace tanto Romanzo Criminale".