Editoriale: Realismo e speranza

E' inutile girarci intorno: le percentuali di passaggio del turno per il Catania si sono notevolmente abbassate. Togliamo subito il dente e guardiamo in faccia la realtà, visto che la rete di Merola è un macigno pesantissimo che rimane sullo stomaco come una cena a base di pizza, birra, patatine, wurstel, parmigiana, caponata, cassata e tiramisù. Tutto contemporaneamente. Va bene, è andata così, però c'è un aspetto che non deve essere sottovalutato: il Catania è ancora vivo. Certamente oggi le sensazioni non sono positive come qualche giorno fa, anche per via delle assenze per squalifica di Ierardi e Sturaro, ma il Catania non può permettersi di partire per Pescara depresso o abbattuto, semplicemente perchè la gara di andata non ha raccontato di una maglia rossazzurra dominata dall'avversario.
La sfida del Massimino è stata equilibrata, entrambe le squadre si sono rispettate, ma nel calcio e soprattutto nei playoff può sempre succedere di tutto. Ecco perché basterebbe una rete per incrinare le certezze del Pescara, e lo sa bene Baldini che nel post partita infatti ha espresso un concetto chiaro: “Dobbiamo pensare di aver perso”. Negli ultimi centottanta minuti la formazione di Toscano ha giocato il suo miglior calcio, probabilmente superiore anche ad alcune trasferte degli ultimi due mesi concluse con successi, ma il calcio è questo ed un pareggio scritto, in cui nel primo tempo ai punti avresti meritato, alla fine può trasformarsi nella serata più amara. Si potrebbe pensare ai cambi che non hanno garantito un miglioramento (ma c'è anche un avversario con i suoi di aggiustamenti, vedi l'ingresso di Meazzi); alle potenziali occasioni non gestite adeguatamente; ad un metro arbitrale rivedibile; alla sfortuna di essere stati puniti sull'unica disattenzione difensiva, ma tutto ciò sarebbe però un errore. Non c'è tempo per recriminare, bisogna subito resettare, e forse il fatto di scendere subito in campo per certi versi può aiutare.
Dopo tre gare vissute al Massimino, adesso si torna in trasferta dove il Catania è reduce da cinque vittorie consecutive, ed anche se non tutte sono state esaltanti, pesano eccome. Lontano dall’Etna Jimenez ha espresso il suo calcio migliore, e proprio di lui avrebbe bisogno il Catania in fase offensiva. Oltre aL numero dieci serviranno coraggio, episodi e fortuna contro una squadra che non si limiterà a gestire. Il Catania può sperare di arrivare in vetta, ma la montagna da scalare è ripidissima. Magari ce la farà o magari no e verrà eliminato. Non sappiamo cosa succederà mercoledì prossimo, ma di certo il Catania deve crederci. Questo Catania visto fra Potenza e Pescara non merita critiche e fischi, al contrario merita incoraggiamento per il futuro sulla base proprio di un coraggio che deve essere fondamento per continuare il progetto. A stabile se sarà un futuro imminente o lontano, lo decideranno i vari fattori che interverranno all'Adriatico, ma che non si sfasci ciò che Toscano con grande fatica ha costruito