Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Gira la ruota: che Catania vedremo domani?

Cristiano Lucarelli

Vittoria roboante e dunque successiva prestazione deludente, questo è ormai il ritornello classico in casa Catania ma la realtà è che è quasi impossibile prevedere totalmente quale sarà il tenore della gara successiva degli etnei rispetto alla precedente. Ad Avellino potrebbe succedere di tutto, sotto tutti i profili: tattico, di scelte dei giocatori da mandare in campo, ed infine mentale. Sotto quest'ultimo aspetto, paradossalmente i tifosi possono dormire sonni un po' più tranquilli visto che la squadra dovrebbe essere affamato dopo il pari con il Monterosi, e quella con l'Avellino è la classica gara che si prepara da sola.

Un po’ più articolato e complesso risulta essere il ragionamento sulle scelte tattiche e non solo. Il Catania sta cercando di raggiungere una continuità dal punto di vista del modulo dunque potrebbe essere riconfermato il 4-3-3 con le mezzali, ma soprattutto una delle due, con spiccati compiti di inserimento senza palla. Probabilmente Sturaro potrebbe avere bisogno di rifiatare, ed ecco allora pronto nuovamente Tello insieme a Welbeck e Zammarini. Improbabile l'utilizzo di Ndoj, arrivato tardi sul mercato e ancora non al cento per cento della condizione atletica. Un'altra incognita, come dicevamo, riguarda poi le scelte sui singoli. Davanti potrebbe essere arrivato nuovamente il turno di Costantino che dovrebbe tornare al centro dell'attacco, ma il vero dubbio riguarda gli esterni. Cicerelli e Chiricò sono apparsi stanchi ma Marsura, Chiarella e Peralta nelle ultime settimane hanno visto il campo con il contagocce. Uno di loro tre molto probabilmente verrà mandato nella mischia (probabilmente Peralta) ma le incognite sul modo di stare in campo diverso rispetto agli altri compagni rimane.