Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: “Questione di mentalità”

Scritto da Stefano Auteri  | 

Il Catania perde. Ancora, incredibilmente, amaramente, indiscutibilmente, non sorprendentemente ma piuttosto “coerentemente”. La terza sconfitta consecutiva in campionato pesa come un macigno e dimostra, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto i due volti del Catania fra coppa e campionato siano irriconoscibili. Prendiamo l'ultimo mese quando i rossazzurri avevano in calendario Turris, Giugliano, Padova e Virtus Francavilla; secondo voi è un caso che l'unica partita degna di questo nome sia stata la finale di Coppa Italia? E' un caso che il Catania abbia segnato quattro reti ad una squadra che aveva messo a referto 17 clean sheet (Padova) e non abbia tirato neanche una volta in porta contro la terzultima forza del Girone C? Certo, qualcuno potrebbe dire che lo sforzo della finale si è fatto sentire, ma perchè contro il Padova fino al centoventesimo non si era avvertito lo sforzo della gara di quattro giorni prima contro il Giugliano?

Tante domande che portano ad un'unica risposta: le motivazioni viste in Coppa sono sempre state diverse rispetto al campionato. La squadra incosciamente non ha considerato le sfide di campionato menzionate in precedenza allo stesso livello di importanza della finale di Coppa Italia, e forse l'unico ad essere conscio di ciò era solo Michele Zeoli. Non è un caso se da tempo il tecnico ha iniziato a parlare di mentalizzarsi alla lotta salvezza; non è un caso se dopo la vittoria della Coppa non ha enfatizzato la serata, non ha parlato di festeggiamenti, ma ha sottolineato gli errori e l'importanza di lavorare in vista della Virtus Francavilla. Alcune cose si percepiscono, e tranne gli inguaribili ottimisti, l'ipotesi che il Catania avrebbe potuto anche perdere dopo la vittoria di martedì era chiara per tutti. Non una certezza, ma una possibilità che non poteva essere cancellata dalla speranza.

Purtroppo ci ritroviamo ancora una volta a dover commentare i numeri e quelli registrati da gennaio in poi sono a dir poco sconvolgenti. Il Catania è la squadra che dopo il Brindisi ha fatto peggio di tutte nel girone di ritorno visto che con i suoi 14 punti è la penultima forza del girone. Un ruolino assurdo che fa il pari con un altro dato raccapricciante: eccezion fatta per il Brindisi, con le squadre coinvolte nei playout il Catania ha raccolto appena 6 punti. 1 vittoria, 3 pareggi e 2 sconfitte; un andamento che fa riflettere anche in una eventuale chiave spareggi. La situazione è esattamente questa, al netto delle foto con la Coppa e dei sorrisi, tutti ne eravamo e siamo consapevoli, l'importante è fare i conti con la realtà e non nascondersi dietro gli allori di una scorciatoia che per quanto importante non è la panacea di tutti i mali. Adesso c'è all'orizzonte la sfida contro il Messina, inutile dire che tipo di occasione sia…