Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: con pacatezza e con fermezza, per dire di 'no'

Ci sono due modi, entrambi rispettabili, per reagire ad una brutta notizia: chiudersi in se stessi e riflettere oppure reagire cercando di fare nel migliore dei modi il proprio dovere. Ecco oggi il Catania di Lucarelli ha scelto la seconda strada, per certi versi forse la più complicata ed insidiosa perchè avrebbe potuto rendere ancor più nera una delle giornate più scure della storia recente del Catania e di Catania, ma alla fine è stata la decisione più giusta. Del resto in pochi oggi, tra tifosi e addetti ai lavori, avevano in mente la partita, perchè in giornate come questa in cui il calcio lascia spazio all'inciviltà e alla vergogna con un episodio da stigmatizzare e che violenta la passione nei confronti di un universo ormai troppo logoro, in tanti si sentivano svuotati; ma c'è chi ha voluto rispondere con la responsabilità ed il senso di appartenenza. Lo hanno fatto i giocatori che hanno mantenuto alta la concentrazione nel corso della mattinata, lo hanno fatto protestando per quindici minuti, lo hanno fatto col silenzio stampa, lo hanno fatto combattendo su tutti i palloni, lo hanno fatto rialzando la testa dopo il gol del pari, lo hanno fatto seguendo le parole del loro mister. Il campo stavolta ha detto 'no', non ha voluto prestare il fianco alla negatività, non ha voluto soccombere sotto i colpi di chi non vuole bene al Catania, di chi intimidisce usando la violenza, di chi non dovrebbe c'entrare nulla con il calcio e con l'etica sportiva. Ciò che è successo in mattinata è figlio solo della delinquenza e dell'inciviltà, perchè per quanto non si possa essere d'accordo, per quanto si possano alzare i toni, per quanto si possa criticare un atteggiamento o un operato, ciò non giustifica in nessun modo gli eventi di oggi. E' giusto adesso abbassare i toni, ed è un peccato doverlo fare proprio quando il Catania è tornato a vincere in trasferta, ma è doveroso per rispetto della riflessione nei confronti di ciò che è accaduto. Serve più calma e tranquillità, lo ripetiamo ancora una volta. E ciò non vuol dire che non si dovrà criticare negativamente o positivamente una prestazione o che non si potrà raccontare ciò che avviene nell'extra campo... no, l'informazione e l'analisi è sempre importante, perchè prendendo in prestito le dichiarazioni dello stesso amministratore Lo Monaco quando ha affermato che in passato è stato commesso l'errore di non analizzare in maniera abbastanza accurata la gestione Pulvirenti-Cosentino, è giusto che da sempre, e per sempre, l'informazione sia accurata a trecentosessanta gradi, ma adesso è il momento, con l'impegno di tutti, di cercare di sgonfiare un po' questo clima pesante. Pensiamo allora ad una speranza relativa al campo: i problemi quest'anno sono iniziati a Potenza, la speranza è che lì dove i guai sono iniziati, possano essere anche finiti, ma con la consapevolezza che bisogna guardare al presente. Con calma, con pacatezza.