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Vagliasindi (Repubblica) a Catanista: “Proposta irricevibile: una trattativa non si fa così”

Intervenuto nel corso della puntata odierna di Catanista News, il collega di Repubblica Alessandro Vagliasindi partendo dall’articolo pubblicato su Repubblica.it ha raccontato così le ultime sull’interessamento di Raffaello Follieri per il Catania.

FOLLIERI-CATANIA: LA SITUAZIONE - “Se sono state presentate le garanzie? Assolutamente no è questa è la precondizione che il Catania ha posto ai legali di Follieri sin dal primo contatto avvenuto giovedì scorso nel pomeriggio, e ribadito anche in un’altra conference telefonica svolta dai legali ieri pomeriggio. Al momento questa precondizione che ha richiesto il Catania non è stata soddisfatta. Il Catania chiede l’invio di un’evidenza fondi su un primario gruppo bancario italiano. Senza questa precondizione il Catania non ha intenzione neanche di avviare un dialogo funzionale all’apertura di un’eventuale trattativa. Di fatto è come se il gruppo Follieri avesse saltato un passaggio e sia andato oltre formalizzando oggi quella che di fatto si chiama lettera di intenti, e in realtà contiene una proposta volta all’acquisizione del 100% del pacchetto azionario del Calcio Catania e del centro sportivo, con l’accordo dei debiti che allo stato attuale non sono ancora stati quantificati. Il valore del centro sportivo è di 50 milioni circa, poi c’è da considerare un piano d’ammortamento che è il mutuo che ha ancora venti rate da un milione annuo e la situazione finanziaria del club. Ma quello si fa attraverso una due diligence, ovvero ci si siede, si analizzano le carte ed eventualmente si entra nel vivo della trattativa, ma per avviare là due diligence il Catania chiede questo tipo di precondizione che allo stato attuale non risulta soddisfatta, tant’è che il Catania ha questa proposta formalizzata pomeriggio e la ritiene irricevibile. Il percorso è viziato perché ovviamente manca il passaggio iniziale. Siamo a martedì e non abbiamo assistito a quello che un acquirente veramente interessato avrebbe dovuto manifestare in maniera abbastanza semplice. Nessuno è in grado di quantificare il valore dell’offerta: le trattative si fanno con le carte, il prezzo giusto può essere visto solo attraverso una verifica in contraddittorio tra le parti. Solo in quella fase è giusto e logico valutare la cifra: non credo che il problema sia questo. Da quelle che sono state le parole del patron del Catania, lui è realmente intenzionato a vendere il Catania, non frapporrà ostacoli, ma ovviamente vuole anche fare le cose in un certo modo.“

SUL FUTURO - “Una trattativa non si fa così. Se andiamo a vedere lo storico, ci rendiamo conto che c’è tutta una serie di episodi che sicuramente non depongono per la serietà del discorso, perché abbiamo visto negli ultimi anni tant’è situazioni che si sono concluse nello stesso modo, da parte dello stesso gruppo. Tra l’altro faccio una considerazione: se io acquirente manifesto l’intenzione di accollarmi una situazione debitoria al buio, metto nelle condizioni il venditore anche di aumentare il prezzo, perché se ti vedo così interessato e compri al buio, io invece di dieci ti chiedo venti. Non è neanche logico da un punto di vista imprenditoriale un tipo di approccio di questo tipo. Io ritengo che questa è una situazione destinata ad evaporare velocemente: se voglio fare il giornalista “sospettoso” mi incuriosisce di più il riserbo e le smentite contrapposte che ci sono state in questo periodo tra Pulvirenti e a Leonardi, faccio un esempio, piuttosto che questa situazione. Se a giugno ci sarà ancora Pulvirenti alla guida del Catania? Credo che sarà molto improbabile. Salvo che le dinamiche del campo ci rappresentino una situazione che oggi nessuno di noi può immaginare, ovvero il salto di categoria che sempre utopia.”