Camplone: “Barisic l’ho visto bene, Mbende penalizzato dalla lingua”
“Le parole di Mazzarani? È chiaro che quando tre giocatori vengono messi fuori, anche inconsciamente negli altri accade qualcosa. Però credo che quando si va in campo i problemi devono stare fuori, e loro non hanno avuto forse questa forza. Io non mi attaccherei a questo, piuttosto alle prestazioni che sono venute meno, non puoi prendere gol dopo un minuto o concedere il contropiede al fischio d’inizio. Penserei a crescere nell’approccio.
Per sostituire Di Molfetta ci sono Rossetti, Distefano e Barisic che mi ha fatto un’ottima impressione nei trenta minuti contro la Ternana, in quel ruolo può darci qualcosa in più. Non siamo riusciti a recuperare nessuno quindi siamo sempre gli stessi.
Pinto è stato fuori perché non stava attraversando un buon momento, e siccome nessun allenatore si da la zappa sui piedi non l’ho schierato. Ora si sta riprendendo e speriamo possa tornare il Pinto che conosciamo.
Ora abbiamo bisogno di tutti, però abbiamo 6 giocatori fuori e ci manca il cambio, come invece succedeva nelle prime partite. Adesso ci sono tanti giovani in panca ma mentalmente non sono pronti al 100%.
Per quanto riguarda la fase difensiva dico che mai come quest’anno ci abbiamo lavorato. Il problema è che siamo contati lì dietro, non è stato un mese facile: tutti gli infortuni uno dietro l’altro sono stati pesanti. Mbende è stato penalizzato dalla lingua che non conosce, perché secondo me è un buonissimo giocatore ma non capisce ad esempio quando la squadra deve scappare, e quindi interpreta la fase difensiva a modo suo. Al contrario, la difesa deve avere un’unica idea difensiva muovendosi “a blocco”. Stiamo lavorando per capire certi movimenti, perché noi ci muoviamo in base alla palla, non all’uomo: lo vedo che appena c’è una palla buttata lì davanti è un pericolo, perché non riusciamo a leggerla. Questa settimana abbiamo rincarato la dose e mi auguro che domani ritroveremo la nostra sicurezza.
A centrocampo abbiamo sempre messo Lodi nelle condizioni di giocare più tranquillamente con centrocampisti come Dall’Oglio, che gli sta sempre vicino, e Welbeck che invece recupera i palloni e appoggia subito. In area ci vorrebbe più furbizia, quando giocavo Mazzone mi diceva che se io non riuscivo a prendere la palla non la doveva prendere neanche l’avversario, quindi appena partiva il cross ci volevano mani larghe e pestone sul piede dell’attaccante che così sulla palla non ci arriva nemmeno”.