Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli a Catanista: "Questo Catania più completo del mio: vi spiego il perché"

Questa la prima parte dell'intervista all'ex tecnico del Catania, Cristiano Lucarelli, intervenuto nel corso della puntata odierna di Catanista il Talk, andata in onda su Radio Fantastica. I numeri dicono che questo Catania non farà meglio del suo - "Che questo Catania non farà meglio del mio per me è un grande dispiacere, perché bene o male Catania è una piazza che poi ti entra nel cuore, nonostante sia una piazza tosta, però quel tipo di piazze lì ti lasciano comunque qualcosa. Io avrei sperato che potesse essere quest'anno un campionato diverso, se non altro perché si ripartiva dai settanta punti dell'anno scorso, da una stagione comunque a parer mio molto positiva perché ripartivamo da un undicesimo posto dell'anno precedente e siamo ripartiti con una rifondazione quasi totale della squadra, con un allenatore nuovo e in poco tempo siamo riusciti a diventare una squadra, che aveva magari meno qualità di questa, però probabilmente eravamo riusciti a creare un gruppo coeso che ci ha portato a sfiorare prima il primo posto e poi la promozione ai Playoff. Mi sarebbe piaciuto vedere il Catania ripartire da lì e non dare vantaggio a squadre come la Juve Stabia che l'anno scorso è arrivata sedici punti dietro di noi e adesso è davanti, vuol dire che la Juve Stabia con pochi ritocchi e con la continuità tecnica è riuscta non solo a recuperare punti al Catania, ma a farne in più." E' un organico, quello di quest'anno più o meno attrezzato rispetto al suo? - "L'organico di quest'anno è un organico più completo, davanti devastante perché credo che Di Piazza, Marotta e Curiale in questa categoria siano attaccanti che fanno la differenza, e la fanno nel vero senso della parola. Noi avevamo una squadra di difficile assemblamento tattico, nel senso che per molto tempo siamo riusciti a giocare con un centrocampo con Biagianti, Lodi e Mazzarani che dal punto di vista tattico ci faceva un po' prestare il fianco all'avversario, ma potevamo avere la giocata risolutiva. Ecco, dal punto di vista del centrocampo adesso c'è un po' meno qualità: ad esempio Mazzarani è un giocatore che magari non avrà continuità, che magari non avrà una collocazione tattica precisa, però è un giocatore che sulle seconde palle ha fatto una decine di gol lo scorso anno. Anche se all'inizio con me non giocava, come altri, ma io guardavo al lavoro in settimana basandomi sulla meritocrazia, prendendo a volte delle critiche, però non serve che ciò che succede tra le quattro mura o sul campo d'allenamento la gente lo sappia, oppure renderla partecipe di questo."