Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Catania-V. Francavilla: al Massimino per i giocatori, e non solo...

Un'occasione per applaudire i giocatori e per rappresentare una città in difficoltà

Scritto da Stefano Auteri  | 

Il nuovo bando e la nuova asta sono state programmata, un'ulteriore speranza per i tifosi è stata generata; dal canto suo la squadra ha onorato al massimo la sfida con la Juve Stabia, e allora l'unico modo di condividere questa ulteriore attesa è andare al Massimino. C'è chi lo farà per tributare un plauso a Biondi e compagni, c'è chi non vorrà rischiare di perdersi una delle, auguriamoci di no, ultime partite del Catania; c'è chi ci andrà per confrontarsi con chi la pensa diversamente; e c'è chi ci sarebbe andato comunque. Poco cambia. Il Catania deve far dimenticare le tre sconfitte consecutive tra le mura amiche e l'aiuto del pubblico sarebbe determinante. 

Per carità la posizione di chi non sarà allo stadio ovviamente è comprensibile, ma chissà che un ulteriore impulso romantico nel vedere l'impianto vivo possa toccare il cuore degli imprenditori e smuovere quel qualcosa che è rimasto passivo prima dell'undici. E poi uno stadio pieno e passionale e giocatori orgogliosi della propria maglia, nonostante  la società fallita, la città allo sbando, praticamente senza primo cittadino, mediaticamente dimenticati dal ‘continente', con un debito economico spaventoso, non sarebbe la migliore risposta per dire che comunque la città di Catania non può e non deve soccombere? 

Forse è utopia, probabilmente più che le prestazioni gagliarde dei giocatori, l'impulso giusto arriverebbe dall'acquisto da parte di un super imprenditore, ma quello non dipende da nessuno di noi. Domani il Catania è in campo, un Catania che non è più esattamente lui, ma è ancora l'unico che possa e debba rappresentare la città. Non lasciamolo solo.