Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Corsa contro il tempo, salvate il Catania. Basta giochetti, ma responsabilità.

Comincia, adesso, la vera corsa contro il tempo. Domani la Holding Finaria consegnerà faldoni e altro in Tribunale dinanzi ai Commissari pronti ad intervenire davanti al Concordato in bianco. Punto insomma di non ritorno, con strade già tracciate, con alcuni percorsi importanti di svolta-cessione, speriamo, per quel 95% di Finaria chiamato Calcio Catania. Accendere la lampadina, bisogna fare luce, bisogna trovare insomma il vaccino per salvaguardare la vita del club rossazzurro. I freddi numeri non lasciano scampo, numeri glaciali che consegnano il non ritorno, con una situazione debitoria assurda, economia ferma, Torre del Grifo cattedrale, oggi, deserta e senza quella liquidità che ha permesso al moribondo Catania di sopravvivere. Si è chiamati allo sforzo più grande, forse il vero e grande gesto d’amore da parte della proprietà Pulvirenti, quello di tutelare e salvaguardare in ogni maniera la matricola 11700. Freddi numeri per alcuni, storia, amore, passione, lacrime e morte per altri: inutile stare ad aprire il dibattito, inutile correre verso le notizie da prima pagina per arrivare prima, occorre arrivare, assolutamente. Di Natale si è mostrato l’equilibrista, anche con sacrificio nel rimanere all’interno del Cda. Lo Monaco rimane l’ombra senza senso dell’organigramma sotto contratto, mentre enigmatico e nascosto nel lavoro quotidiano senza vetrina l’avvocato Scuderi tra fare e poche parole. Poi c’è il nuovo presidente Astorina che manda messaggi, presenzia con forza, ma che da liquidatore ha il ruolo più importante e determinante speriamo scevro di ogni posizione per noi “illogica”. Pulvirenti? Deve cedere assolutamente ed i suoi consulenti parlano chiaro con lui: il Tribunale e le indagini in corso sul suo conto potrebbero legare le mani a chi ha consegnato sogni ed incubi alla città rossazzurra. Attenzione però alla parola cuore, al Nino tifoso, ecco speriamo possa essere cosciente e meno spregiudicato nel lasciare con dolore, senza livore, ma con una carezza per futuro, senza stracciare nessun libro chiamato storia. Domani, insomma, comincia la partita: bisogna lasciare i personalismi alle spalle ed anche la Cordata può essere pronta a scrivere il comunicato, con linee guida finali concordate che possano agevolare il passaggio di proprietà ed avere una personale nuova storia, piena di responsabilità, da scrivere. Pagliara e Pellegrino con gli imprenditori ad oggi sono l’unica salvezza dinanzi agli illusori miraggi del deserto delle proposte o delle offerte o delle semplici chiacchierate. Uno scenario semplice da decifrare vivere o morire, con gli ingarbugliati numeri in mano da domani alla gestione dei Commissari che dovranno redigere il faldone da consegnare al Giudice con il “Caso Cessione Catania” come argomento principale per snellire e dare ossigeno alla Holding e ai creditori. Non bisogna giocare, il "tiki taka" sarebbe un incubo che nessun appassionato di questi colori vuole sorbire e sarebbe deleterio per il futuro. Il tempo ha un peso specifico importante, non esiste il “passo” bisogna adesso scoprire le carte, conoscere i volti, rimettere in gioco responsabilità e altro. I bluff sono insopportabili, fate presto, il Catania vuole l’ossigeno e vuole risvegliarsi dal coma.