Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Manovra sterile, che fatica lì davanti...


A due giorni di distanza, ancora riflessioni: orchestrate da un quinto pareggio stagionale ancora più bruciante degli altri quattro messi a referto. A Vibo Valentia il Catania non ha acceso la luce, di una lampadina che fin ora troppo spesso non si è dimostrata davvero capace di illuminare a sufficienza, evidenziando problematiche offensive, e rendendo di conseguenza sempre più complicato il miracolo rimonta alla Juve Stabia. Contro la Vibonese non si è subito nulla o quasi. Vero, ma purtroppo per adesso insufficiente: e se si allarga la visuale alle altre due partite disputate in campionato nel nuovo anno (escludendo ovviamente la partita non disputata contro il Matera), ci si accorge che il Catania in questo momento non segna su azione. Un dato, che racconta la sfortuna nel trovare un portiere in giornata contro il Siracusa, ma anche il momento negativo di tutto il reparto avanzato: tra chi non riesce a buttarla dentro, chi non crea in area avversaria e chi è arrivato in rosa da poco evidenziando condizioni fisiche non ottimali; del resto si parla di numeri, e quasi 300 minuti (dal gol di Angiulli al Monopoli) senza segnare su azione non sono pochi. Con ogni probabilità si tratta di un problema mentale, che si traduce in apatia sul campo, di una fase offensiva spesso non prolifica (con 33 reti, di cui 14 su palla inattiva, i rossazzurri hanno il peggior attacco tra le prime quattro in classifica) e che produce troppo poco, a cui Sottil al momento non sembra riuscire a trovare una soluzione. Numeri che fanno sorridere ancora meno se si pensa che l'unico tiro verso la porta dei rossazzurri è arrivato da parte di Bucolo, giocatore che non ha certo la finalizzazione nelle sue corde. Un momento delicato ma bisognoso di essere analizzato con lucidità: domenica arriverà al Massimino la Casertana, apparsa in questo girone di ritorno più quadrata e capace di totalizzare 12 punti nelle ultime 5 gare; bisognerà riordinare le idee e pensare al proprio campionato, guardando meno ad una Juve Stabia davvero sempre più leader del girone.