Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

I segnali di Cristiano

Difficile, quasi impossibile trovare l’impronta subito di un allenatore che subentra, alla prima partita, sia mentale che tecnica. Ma i messaggi che lancia subito un tecnico: quelli sì, si percepiscono immediatamente. E nel suo secondo esordio da allenatore del Catania, contro il Bisceglie, Cristiano Lucarelli ne ha lanciati alcuni da non sottovalutare. Il primo riguarda il non voler subire troppo, mediante una copertura preventiva della propria porta con tre centrali (nella partita di ieri Mbende, Biagianti, Silvestri) e due esterni capaci, con caratteristiche diverse, di garantire sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Una scelta oculata, quella del 3-5-2, e un pizzico istintiva per una squadra che resta tra le più perforate d’Italia in zona gol. Copertura, affidata a uomini e giocatori di spessore forse in questo momento indispensabili: ecco che arriva forte un’altra comunicazione da parte dell’ex Livorno destinata ad ambiente e spogliatoio. La fascia di capitano è di Marco Biagianti, per la prima volta schierato dal 1’ in campionato e da difensore centrale: la risposta che riecheggia è quella del vero professionista, del giocatore prima che del calciatore. Ciò che si può dire anche di Giovanni Marchese, schierato dall’inizio a causa di problemi influenzali di Pinto e capace di reggere quasi 90’ dimostrando ancora una volta un’affidabilità unica nei momenti critici. Insomma, Lucarelli dimostra di non voler rinunciare a chi ha dato tanto al Catania. E che può dare ancora. E poi c'è Davis Curiale. Il tecnico lo ricorda, di come due stagioni fa l’attaccante con l’11 sulle spalle, situazioni intricate ne risolse parecchie. Ecco, tra i tanti obiettivi prefissati dal nuovo staff tecnico del Catania c’è anche quello di recuperare sotto tutti gli aspetti il giocatore da 16 gol stagionali, che certo non può essersi volatilizzato nel nulla: per far sì che quella palla servitagli da Di Piazza diventi il colpo del K.O. e non un rammarico. Per renderlo di nuovo una “garanzia”. I primi messaggi chiari, immediati e lasciati lungo l’impervio sentiero intrapreso da Cristiano: ne lascerà sicuramente altri, che andranno raccolti, compresi ed inseriti nell’essere del nuovo Catania fino a diventarne, nel tempo, tratti distintivi.