Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Cipriani a Catanista: "Catania la mia esperienza più bella. E quel gol al Barbera..."

Intervenuto nel corso della puntata di venerdì di Catanista il Talk, l'ex rossazzurro Loriano Cirpiani ci ha raccontato l'emozione del derby e la sua esperienza con la maglia del Catania. VERSO IL DERBY - "I derby credo si preparino da soli. E' tutta una partita a sé, specialmente quella tra Catania e Palermo: la voglia, gli stimoli, la preparazione... le cose venivano di conseguenza. La domenica si era carichi al punto giusto." IL GOL AL BARBERA NEL 93' - "Il gol al Barbera? La cosa più difficile da quella distanza lì è prendere i sette metri e passa di porta, quella è l'unica cosa che si pensa in quel momento. Poi ci sono tanti fattori che devono andare in un certo senso: c'era un po' di vento a favore, il calcio potente che ho sempre avuto. Non avevamo niente da perdere: non era la prima volta che provavo a calciare da quella distanza lì, quindi ci sono tanti fattori che messi insieme mi hanno aiutato a fare uno dei gol più belli della mia carriera. Sembra molto semplice, perché era una punizione di prima, ma come tecnica e potenza credo sia uno dei tre gol più belli della mia vita." A CATANIA "QUATTRO ANNI MERAVIGLIOSI" - "Un rammarico nella mia esperienza a Catania? Nessun rammarico: l'unica cosa è che diciamo in quegli anni lì c'erano un po' di alti e bassi societari. Forse questa è l'unica cosa, perché c'era un potenziale dietro notevole. Nei quattro anni in cui sono stato a Catania sono passati giocatori molto bravi: peccato per il clima societario, c'erano un po' di discussioni e non si era mai tranquilli per fare quel saltino di qualità. Personalmente Catania è il posto in cui sono stato in maniera meravigliosa, il posto più bello: i tifosi, la gente, mi hanno voluto tutti stra-bene. Sono stati quattro anni fantastici, anche se sfortunatamente non abbiamo vinto niente, dal punto di vista personale ho fatto quattro anni meravigliosi, perché con i tifosi era una festa ovunque, anche in macchina. Quando uno viene ancora ricordato in questo modo non può fare altro che ringraziare tutta la città. Sono stato fortunato. Quello che mi ha aiutato con i tifosi è che ogni volta che andavo in campo davo l'anima: fare la scelta di venire per quattro anni a Catania non è neanche semplice. Sapendo che si tratta di una società gloriosa con dei tifosi giustamente esigenti può essere difficile se uno caratterialmente non è forte, quindi ogni volta che andavo in campo la domenica davo il sangue: poi come finiva la partita non mi interessava. O si perdeva o c'erano problemi societari, ho sempre camminato a testa alta e tutti mi hanno riconosciuto questo. E questo per un giocatore credo sia una cosa essenziale per andare avanti: quando perdi più partite di seguito e la gente continua a volerti bene lo stesso, questo è segno che tu hai fatto quello che devi fare.Voglio fare un in bocca al lupo al Catania di quest'anno: speriamo che una volta per tutte si possa fare il salto di qualità. Appena la situazione del Covid sarà finita torno a Catania a vedere una partita al Massimino."