Top Player: Lodi e la lucida follia
A volte, nel calcio, ci sono giocate che non possono essere pensate, ma solo ed unicamente "sentite". La rovesciata di Cristiano Ronaldo contro la Juventus, il tacco di Mancini ai tempi della Lazio, la rete di Mascara contro il Palermo, e da ieri in questo elenco entra di diritto anche la punizione dalla linea di centrocampo di Francesco Lodi. Una giocata assurda, che assume una valenza ancora più eroica perché arrivata in un momento in cui il Catania era alle corde e aveva bisogno proprio della prodezza di un singolo.
Genialità e freddezza. Oltre al gol da cineteca, il dieci rossazzurro si è anche assunto la responsabilità di un rigore pesantissimo, trasformandolo in maniera impeccabile, nonostante qualche errore negli ultimi tempi. Impossibile dunque non consegnare a Lodi la palma di migliore in campo, da dividere probabilmente con chi, insieme a lui è entrato nella ripresa: Manneh e Baraye, con quest'ultimo che a suon di scorribande ha fatto dimenticare il grave errore sul gol di Ferretti.
Inutile oggi la frase che certamente qualcuno spenderà: "lo dicevo io, Lodi deve giocare sempre". Non è questo il punto. Il Catania degli ultimi 20 minuti ha giocato con coraggio, e non è stato solo l'utilizzo di Lodi a conferirlo alla squadra. Certo è che il numero dieci, così come Sarno ha nei suoi piedi la possibilità di essere determinante con una invenzione, che sia un lancio di trenta metri o una punizione da qualunque zona del campo. Per fare questo, però, in primis la palla devi averla tu, e soprattutto serve il coraggio di aggredire l'area avversaria, aspetti che a Trapani dovranno vedersi con maggiore continuità se si vuole cercare l'impresa.