Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

L'avversario: è una Vibonese quasi "zemaniana"

Un altro esame in trasferta, un altro appuntamento pregno di risposte, quello che attende il Catania a Vibo Valentia. Lo è perché c'è un tabù trasferta quantomeno da congelare e perché la Vibonese non ha la caratura tecnica di Reggina o Ternana: i rossoblu del presidente catanese Caffo, che mai ha nascosto il suo tifo per gli etnei, dal canto loro hanno iniziato in maniera abbastanza equilibrata il loro campionato con tre vittorie, due pareggi e quattro battute d'arresto che hanno fruttato finora un 12° posto in classifica a quota 11 punti. Sul rettangolo verde la squadra allenata da Giacomo Modica gioca un calcio molto propositivo, anzi votato quasi esclusivamente alla fase offensiva. Del resto una certa influenza la si dovrà pur ricevere dopo 96 partite da allenatore in seconda sotto Zdenek Zeman: i calabresi mettono in campo proprio un 4-3-3 molto offensivo che ha portato in cascina 14 gol fatti ma anche 15 subiti, senza escludere imbarcate come successo nell'ultima partita: 6-2 ad opera della Virtus Francavilla la settimana scorsa. Tuttavia la Vibonese al "Luigi Razza" vince da tre partite di fila in cui di reti ne ha fatte complessivamente 9. In estate la società capitanata da Caffo ha avuto il merito di trattenere per intero l'ossatura che bene ha fatto lo scorso anno, costituita dal cannoniere Bubas, Allegretti, Taurino, Tito e il portiere Mengoni, aggiungendo in rosa tra gli altri Berardi, Del Col, il centrocampista Peterman ed Emmausso. L'unico vero problema di formazione per Modica potrebbe essere rappresentato proprio dall'assenza per squalifica del mediano ex Reggina, che non ha un naturale sostituto in rosa. Sarà insomma sfida a viso aperto tra un ottimo rendimento interno e un pessimo rendimento esterno in cui il Catania, nonostante la sfortuna dovuta agli infortuni, ha bisogno di lanciare un segnale invertendo la tendenza e creandosela da solo, la fortuna.