Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Gasparin a "Conversazioni da casa": "La confusione ai vertici è stata la tragedia del Catania"

Intervenuto nel corso di "Conversazioni da casa Sport vs Covid-19 edition", format di Futura Production, l'ex dirigente del Catania, Sergio Gasparin, ha parlato della sua esperienza in rossazzurro. L'ADDIO AL CATANIA - "Ognuno di noi ha un grande alleato o un acerrimo nemico, ed è il tempo: il tempo inesorabilmente dà ragione a chi ce l’ha e assegna i torti a chi li merita. Sono andato via due volte: alla Sampdoria, dopo che eravamo a due punti dalla zona Champions con una media di due punti a partita fino a quel momento, ovvero fino al 22 dicembre, e andai via perché anche in quel caso il presidente volle modificare la strategia organizzativa. La differenza la fa la gestione: nel momento in cui si crea una confusione al vertice, inevitabilmente i risultati vengono capovolti. Nel momento in cui la proprietà e il manager che la rappresenta non si trovano più concordi sugli aspetti strategici, e non su quelli organizzativi, il manager ha l'obbligo di lasciare, perché altrimenti va a tradire i suoi stessi indici di professionalità. E questa cosa purtroppo si è ripetuta a Catania, perchè dopo quell'ottavo posto e quel record, si è voluto modificare l'aspetto organizzativo e strategico del club e credo sia impietoso ricordare cosa sia successo da quel giorno in poi. Il calcio è composto di risorse umane, quindi la situazione è delicatissima: il creare confusione ai vertici è stato il disastro della Sampdoria e la tragedia del Catania. Nel momento in cui si vanno a modificare assetti e situazioni sotto il profilo gestionale creando delle confusioni nei collaboratori, nei giocatori, nei tecnici rispetto a quelle che sono le prerogative di chi comanda la società, si creano le premesse per il disastro. Mi dispiace che quando io ho in maniera preventiva ho avvisato le società del rischio che si sarebbe corso nell'attuare questo tipo di situazioni, le proprietà hanno perseguito la strada che avevano deciso. Il calcio del futuro ha bisogno di manager più preparati, ma anche di presidenti un po' meno protagonisti. Quando qualche presidente di "diverte" a entrare negli aspetti operativi o a voler essere protagonista negli aspetti tecnici, ecco quelle sono le premesse del disastro." L'AMICIZIA CON MARAN - "Per Maran era la prima volta che si affacciava alla Serie A, poi tutti insieme, perché i risultati non si colgono mai da soli, tutti insieme siamo riusciti a conseguire il migliore risultato della storia rossazzurra che è l’ottavo posto in A. E' stata una scelta positiva e un ottimo risultato conseguito da Rolando Maran, e credo che questo rapporto d'amicizia con lui nasca dalla francehzza, dalla sincerità ed onestà nella quale ci si è sempre confrontati."