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Focus esterni: Calapai e Marchese, due locomotive sulle corsie

Cross, spinta e carica infinita: quella delle batterie di Luca Calapai e Giovanni Marchese nella sfida contro la Reggina, locomotive "ecosostenibili" sulle corsie del Massimino, e non solo. Spunto importante anche per il futuro: perché con due esterni così, Andrea Sottil può stare tranquillo.

A pochi istanti dal match, leggendo le distinte, ci si aspettava un laterale più basso e uno più alto, tra la sicurezza che avrebbe potuto garantire in copertura Marchese e le insidie che Calapai avrebbe potuto creare alla difesa avversaria. E invece no: entrambi alti, entrambi in pressione, entrambi in profondità. La partita dei due esterni del Catania, in cifre, ci aiuta a comprendere meglio quanto stiamo scrivendo: tanti, tantissimi palloni giocati con o verso i compagni. Non tocchi palla, ma servizi intenzionali: 38 in due, per intenderci. Segno indiscutibile di una tendenza a proporsi in avanti: il dato singolo, poi, avvalora il voto (alto) che gli è stato attribuito nel post-partita. Sulla corsia di destra, Calapai si è proposto più volte scambiando 20 palloni con i compagni, concludendo la sfida con 15 inserimenti totali, mentre su quella di sinistra, Marchese ha giocato 18 palle, inserendosi 16 volte.

E' chiaro, infine, che se ai movimenti con e senza palla sai unire la capacità di andare al cross, il tuo non è un buon lavoro: di più. Colpisce, in questo senso, non tanto il dato dei traversoni di Calapai (4), ma quello relativo ai cross di Marchese, dal fondo e dalla trequarti: 9 complessivi, uno dei quali, tra l'altro, quello per Di Piazza che ha propiziato l'autogol di Gasparetto. Colpisce sì, perché a rendere possibile questa prova è un ragazzo di 34 anni (ad ottobre 35) che fa su e giù sulla fascia come un ragazzino. Numeri emblematici che aiutano a comprendere la grande prestazione degli esterni del Catania e che facilitano la lettura di ciò che può accadere in futuro.