Arrivato negli ultimi giorni del mercato invernale al termine di quella che è sembrata più che una telenovela, Vincenzo Sarno racchiude in sé tutte le speranze dei tifosi del Catania di poter affrontare un girone di ritorno diverso, auspicando allo stesso tempo un calo – fin qui insperato – della Juve Stabia capolista. L'ex Foggia e Padova, dopo la panchina occupata per tutti i 90 minuti contro il Rende, potrebbe iniziare a mettere minutaggio nelle gambe già a partire da domani nella partita di Coppa contro il Catanzaro di Auteri, con lo sguardo rivolto alla trasferta, ben più importante, sul campo della Vibonese domenica.
Quella di domani col Catanzaro sarà l'occasione per vedere all'opera chi, magari, ha avuto meno possibilità di farlo in campionato, come ad esempio Bucolo e Brodic, finiti un po' ai margini del progetto tattico di Sottil nonostante l'utilizzo dello stesso Bucolo nell'ultima uscita stagionale contro il Rende. Sarà fondamentale, chiaramente, capire quale tipo di ambizione i rossazzurri hanno su questo impegno “secondario”; un'eventuale eliminazione non dovrebbe infatti rappresentare un dramma per l'ambiente etneo dal punto di vista prettamente calcistico, e anzi potrebbe rappresentare un pensiero in meno in vista di una rincorsa da portare a termine. Dall'altro lato, però, una sconfitta interna non può mai far piacere, specialmente in un periodo così delicato come quello attuale.
Importanza o meno della gara, comunque, l'attenzione rimane sul possibilie utilizzo di Vincenzo Sarno a gara in corso, cercando di farlo inserire al meglio negli schemi della squadra in vista delle prossime gare. Ecco dunque che il tridente iniziale potrebbe essere composto da Barisic, Curiale e Brodic, con Manneh e, appunto, Sarno pronti a subentrare.
In attesa di vederlo all'opera in campionato e al massimo della condizione atletica, il fantasista ex Padova potrebbe prendere dunque confidenza con il suo nuovo pubblico proprio contro il Catanzaro, unica squadra ad aver battuto i rossazzurri al Massimino in questa stagione e tra le principali antagoniste degli etnei nella corsa al primo posto, obbiettivo primario dell'intero ambiente.
