Virtus Francavilla: al Massimino senza barricate?
Si torna a calcare l'erba di casa propria. Si ricomincia ad occupare il proprio caro, accogliente, posto all'interno del Massimino, e vale per tutti: tifosi, giocatori, addetti ai lavori.
Contro la Virtus Francavilla sarà forse il vero ritorno alla quotidianità, contro un avversario ostico e che non sempre evoca bei ricordi.
La squadra di Bruno Trocini, confermato sulla panchina biancoazzurra dopo lo strepitoso girone di ritorno dello scorso anno, verrà a Catania con la certezza di poter mettere in difficoltà il proprio avversario: per le caratteristiche della propria squadra, per l'aver lasciata intatta l'ossatura della rosa che tanto bene ha fatto la scorsa stagione e per l'immancabile desiderio di ben figurare contro una formazione che da avversaria di stimoli ne trasmette in abbondanza.
In estate sono partiti pezzi importanti quali Partipilo e Folorunsho, sostituiti dai vari Perez, Baclet, Vazquez e Gigliotti, che potrebbero anche rappresentare un passo in avanti in fase offensiva vista la loro qualità ed esperienza.
Forte del pareggio casalingo contro la Reggina per 1-1, che poteva tranquillamente essere una vittoria, il Francavilla schiererà probabilmente il solito 3-5-2 non necessariamente volto soltanto a difendere, ma a proporre anzi il proprio gioco. Certo è facile immaginare che Trocini un uomo in marcatura stretta su Lodi lo metta, ma senza diventare troppo rinuniciatari.
La probabile formazione dei pugliesi dovrebbe sostanzialmente confermare a grandi linee quella vista contro la Reggina: il giovane Costa in porta, con Sparandeo, Caporale e Tiritiello tridente di difesa. A centrocampo, Zenuni, Gigliotti e con ogni probabilità Tchetchoua, al posto dello squalificato Bovo. Corsie presidiate da Delvino e uno tra Albertini e l'ex Nunzella, mentre la coppia d'attacco sarà formata da Perez e Vazquez, con Baclet pronto a subentrare a partita in corso.
Insomma una formazione che potrebbe non essere disposta soltanto ad aspettare e ripartire in contropiede, e che metterebbe il Catania di fronte ad un esame dalle domande tutte da decifrare al cospetto di un pubblico, però, che sa esattamente quello che vuole.