Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli: "In questo calcio provano sempre a schiacciarti, io non cerco alibi"

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara di domani con la Casertana, mister Lucarelli ha trattato diversi argomenti tra cui il rapporto con i calciatori. Un cenno, poi sulla vicenda relativa alla richiesta di rinvio della gara col Potenza. Di seguito le sue parole: Sulla partita - "Noi dobbiamo giocare, poi possono esserci tanti fattori esterni. Possiamo giocare a porte chiuse, può essere una giornata storta per l’arbitro, meteo. Non dobbiamo avere alibi, non rientra nel mio modo di pensare il calcio e di vivere la vita. Mi piacerebbe che questo concetto venisse assorbito anche dai miei calciatori. Abbiamo giocatori che possono ricoprire più ruoli e fare più moduli, anche senza sostituzione. Noi ci presenteremo in una certa maniera, poi se vedremo che la partita prenderà delle pieghe diverse ci adatteremo". Su Curiale - "A Curiale ho detto di continuare così, di provarci sempre. Poi dipende molto dal momento che attraversa il calciatore, lui ha scelto il modo più bello per dare un segnale. Spero che continui sulla stessa linea di quanto fatto mercoledì. Purtroppo ci sono motivi che rendono un calciatore poco tranquillo, anche extra campo. Noi e voi giudichiamo per quello che vediamo in campo, ed è giusto. Ma un giocatore può avere anche altri motivi per non essere sereno". Sul centrocampo - "Rizzo e Dall’Oglio potrebbero essere candidati, come tanti altri". Sul rinvio chiesto col Potenza - "Ci sarebbe piaciuto se avessero spostato la partita. Ci tengo a chiarire che non ho mai detto che la Coppa Italia ha la priorità sul campionato, non siamo nel momento in cui poter scegliere in quale piatto mangiare. Io voglio argomentare, spiegare bene certe situazioni. Spesso non ci riesco, faccio fatica a farmi capire nonostante parli in Italiano corretto. Ripeto, quest’anno la Coppa avremmo voluto gestirla come il campionato, dandole la stessa importanza. Visto poi questa decisione scontata, perché ormai i personaggi del calcio italiano li conosciamo tutti, non mi sorprende. Ognuno guarda al proprio interesse, lasciano stare la sportività senza preoccuparsi della corretta esecuzione delle vicende. Avevo sperato nel rinvio, purtroppo non veniamo messi nelle condizioni di giocare nel migliore dei modi, ma andremo li senza alibi. Poi però non vengano a dirci che sono nostri amici, o amici del Catania". Sul campo sintetico - "O ti ci alleni tutti i giorni, e ti ci abitui, o non serve a nulla. Quindi per Potenza non cambieranno le modalità della nostra preparazione, altrimenti rischi di arrivare alla partita con dolori alle caviglie o alle ginocchia. Andremo li e giocheremo, senza provare nulla prima per quanto riguarda il terreno di gioco. La mia preoccupazione era anche questa, in campionato il Catania ha avuto diversi problemi e volevamo avere uno stacco, vista anche la nostra situazione, per poter avere il tempo di riprenderci. Ma ripeto, in questo calcio se qualcuno ti può schiacciare lo fa senza problemi, soprattutto se ti chiami Catania, c’è più gusto. Sulla società? Per quello che so io, fino a ieri ha cercato di lavorare per risolvere il problema, poi non ci è riuscita. Ma so per certo che non è stato un problema economico". Sul gruppo - "Questo gruppo è diverso dal mio primo di due anni fa, non so se giocare a porte chiuse possa essere meglio per i miei giocatori. Ve lo dirò domani dopo la partita. La Casertana è una squadra forte, allenata bene e che ci precede di un punto. Sono punti che si sono sudati e guadagnati sul campo, quindi servirà la massima attenzione alla gara. Abbiamo tanto rispetto per la squadra e per il lavoro che stanno facendo, hanno un gruppo misto tra giocatori di esperienza e giovani, hanno messo in difficoltà tutti e lo farà anche con noi domani. Come ho detto ai ragazzi, vorrei che domani si regalassero una soddisfazione, una giornata bella, da tre punti. Una giornata con una partita fatta in una certa maniera, perché al di là di tutto deve subentrare un po’ di orgoglio nei calciatori. Ne sono convinto, la squadra non è da undicesimo posto. Vorrei questo, vorrei che i calciatori diano una risposta a loro stessi. Non serve caricarla più di tanto, non serve fare proclami. Io calciatore domani devo fare una prestazione di un certo tipo e voglio vincere. Se tutti iniziamo a pensare in questo modo, sono sicuro che il Catania sarà convinto di poter battere la Casertana e non solo". Sugli infortunati - "A breve non sono previsti rientri né di Saporetti né di Mbende". Su Noce e Curiale - "Il ragazzo era stato coinvolto in una situazione di grande difficoltà, ma ha delle qualità e nella mia testa ho sempre sperato di recuperarlo. Per farlo però serve la partita giusta, il contesto giusto e che gli serva da ricarica per ripartire. Io mi sottraggo dal gioco dell’ottovolante, non mi piace dire che un giocatore il lunedì è forte e il martedì è un bidone, non ci sto. Ho detto ai miei calciatori di non leggere nulla, di rimanere all’esterno di tutte queste dinamiche. Noce, come Curiale, hanno dato delle risposte e si sono fatti trovare pronti. Lo stesso vale per gli altri, che magari domani giocheranno e dovranno farsi trovare pronti. Se domani Noce non dovesse giocare, non è perché non sono rimasto contento della sua prestazione, ma solo perché domani è un’altra partita e potrei aver bisogno di calciatori con altre caratteristiche. Se dovessi andar dietro ai giudizi di tutti, ogni domenica avrei bisogno di undici giocatori diversi. Un calciatore va curato, va difeso e compreso, va messo nelle condizioni migliori per poter rendere. E se mi accorgo che deve cambiare aria, sono il primo a dirglielo. Ma al gioco dell’ottovolante, ripeto, non voglio giocare". Casertana bestia nera? "A prescindere da chi sia stata, domani abbiamo bisogno di una vittoria. Sarebbe un passo avanti importante, darebbe continuità ed autostima, oltre a rasserenare tutti. Quello che è importante è che domani i ragazzi vogliano fare un regalo a se stessi. Ma è nelle corde del Catania battere la Casertana, nonostante tutte le problematiche. Giochiamo, perché possiamo farlo e possiamo battere la Casertana. Senza alibi, e anzi abbiamo qualcosa in più dal punto di vista qualitativo. Serve correre in undici, avere più motivazioni ed essere superiori. La bravura tecnica viene fuori se siamo alla pari con le altre condizioni della partita, ma solo in quel caso". Manneh come Barisic due anni fa? "Al momento mi sembra insensato parlare di mercato, è troppo presto. Poi siamo ancora nella fase in cui cerchiamo delle risposte, da parte di tutti. Dobbiamo capire chi ha le caratteristiche per far parte di questa squadra e di questo gruppo, dopodiché ci sarà tempo sufficiente per fare delle scelte. Oggi, però, diventa difficile parlare di mercato, perché ripeto è troppo presto. Che si chiami Manneh o in qualsiasi altro modo. Trovare sostituti, eventualmente, non sarà un problema, ma solo dopo". Sul ruolo del portiere - "Io ho sempre detto che in fase di possesso il portiere è come se fosse un centrale staccato. Chiedo sempre al portiere di partecipare alla manovra, perché nel primo palleggio ne abbiamo bisogno. Chiaramente non è che gli chiedo di fare sovrapposizioni o cross, ma un portiere di questi tempi può partecipare tranquillamente a una fase di costruzione partendo dal basso".