Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

25 gennaio, quando l'arrivo del "prodigio" Sarno illuse Catania.

Per Sarno sono passati tre anni dal suo passaggio al Catania. Due anni senza squilli

Era il 25 gennaio del 2019 e il colpo Sarno fu l'ennesimo tentativo di Lo Monaco di scuotere il Catania da lui stesso costruito. Sembrava per tutti i tifosi rossazzurri la classica ciliegina sulla torta pronta a donare fantasia, imprevedibilità e soprattutto gol e spettacolo per i sogni di gloria legati alla classifica e al salto di categoria. Nulla di tutto questo, perchè la parentesi per Sarno fu solo piena di acciacchi e con la patente dell'essere decisivo e letale ritirata dalla sfortuna e dalla mancanza di gestione tra campo ed extra campo. 

Al suo arrivo, seconda parte di stagione con appena 15 presenze, playoff persi sotto la gestione Sottil in semifinale contro il Trapani e pochi squilli-gol tranne la perla contro la Reggina. Stessa filastrocca l'anno dopo, con i disagi societari e i suoi malanni , operazione al menisco, a tenerlo fuori per tutto il campionato e unica perla la doppietta contro l'Avellino prima della cessione a gennaio specchio dello tzunami imminente dell'era Pulvirenti nonostante un gladiatorio Lucarelli.

La Triestina oggi la sua casa, ma senza eccessivi clamori sul campo ed un onesto vivacchiare alla soglia dei 33 anni. Insomma un 25 gennaio che porta ricordi sbiaditi, poco o nulla e tanto rammarico ricordando quello che doveva essere Sarno al Catania e non è stato risultando uno dei tanti, di quella gestione, con immenso talento ma lasciato solo negli almanacchi dei trasferimenti.