Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

I 109 palloni, ma non solo: tutti i dati di Maldonado dall'arrivo di Baldini

Un esonero non è mai una bella cosa, ma Luis Alberto Maldonado, probabilmente, all'arrivo di Baldini avrà pensato: "Forse, adesso, tocca a me". E così è stato. Con il passaggio al 4-3-3 il Catania ha chiaramente spostato il fulcro della manovra sui piedi dell'ex Arzignano, rendendolo di fatto indispensabile. Non deve essere stato facile ritornare al centro del progetto tecnico dopo una stagione vissuta con bassi importanti e con pochi, pochissimi alti: Maldonado, in qualche modo, ci è riuscito. Dall'arrivo di Francesco Baldini sulla panchina rossazzurra "Morocho" ha giocato praticamente sempre, per un totale di 535 minuti distribuiti in 7 gare, subentrando solo nell'ultima contro i Foggia, per 12 minuti, visto il pericolo squalifica. Fatta eccezione proprio per la sfida conclusiva della regular season, Maldonado ha superato poche volte la soglia dei 60 palloni giocati: contro la Viterbese (62) e contro la Casertana (109), quest'ultimo senza dubbio il punto più alto del metodista ecuadoriano (una prestazione "monstre" con l'88,9% di palloni giocati correttamente, 12 aperture esterne, 58 in verticale, 30 in orizzontale e 21 indietro). Rimane, senza alcun dubbio, l'unico in squadra capace di far girare palla correttamente: contro il Foggia, ad esempio, Mariano Izco (nella sua posizione per 37 minuti) ha giocato 22 palloni con 9 errori (40,91%), contro i 12 di Maldonado con 2 errori (16,67%), ma come scritto, in 12 minuti. Ha giocato il 54,55% di palloni di Izco, ma con 25 minuti in meno a disposizione rispetto all'argentino. Contro Cavese e Catanzaro, poi, Maldonado ha superato quota 50 palloni giocati (rispettivamente 55 e 54), terminando al di sotto di questa soglia contro il Potenza (43, ma con gara molto veloce) e Avellino (34, all'esordio di Baldini). Proprio quest'ultima sfida, però, impone una riflessione: Maldonado è migliorato di settimana in settimana, al di là dei numeri. Sa cosa fare e quando farlo, sa cosa vuole il tecnico e cosa vogliono i campagni. Sembra un altro giocatore: imprescindibile e intoccabile. Per il Catania, semplicemente insostituibile.